Sabato 6 Febbraio – ore 17.30
Assemblea Pubblica
La città degna chiama, è ora!
@ Casa Madiba Network
Perché questa assemblea:
In queste settimane sono accaduti una serie di eventi che ci obbligano a fermarci a riflettere e a discutere insieme per avere più forza.
Dalle svastiche al campetto Clément Meric autogestito dalla Polisportiva Autside e dove settimanalmente si allena una squadra composta al 90% da rifugiati accolti nei progetti dell’emergenza profughi, al pestaggio di alcuni studenti antifascisti da parte di Casa Pound a Napoli, passando per le piazze opposte dalla crociata del family day e alla #svegliatitalia. Accade poi che Mercoledì 3 febbraio in via Fracassi (retro Villino Ricci) a Rimini, il nucleo mobile della Polizia Municipale si reca presso il Guardaroba Solidale Madiba – una servizio di mutualismo per i poveri nato al Villino che si occupa di distribuire generi di prima necessità (cibo e vestiti) a chi ne fa richiesta attivando la cittadinanza solidale nella progettualità – multando gli e le attiviste per mancanza dei permessi per il suolo pubblico.
La giustificazione è che gli ambulanti/esercenti pagano le tasse poco importa chi siamo e la finalità del progetto, un’azione quella di oggi contro il guardaroba che rientra però dentro un’azione più generale voluto dal comando della polizia municipale in applicazione del nuovo Regolamento di Polizia Urbana (parcheggiatori, lavavetri, questuanti).
Nel frattempo in Europa non si respira aria migliore.
Rullano i tamburi delle politiche di austerity, quelle protezioniste e neosovraniste (nazionalismo e identitarismo), della fine dell’Europa dei diritti e della libertà di movimento e di libera circolazione (per tutti e tutte non solo per i cosiddetti profughi).
Si invoca la sospensione del Trattato di Shengen e al contempo, come accaduto in Danimarca, si riformano le leggi sul diritto d’asilo, aumentando la durata per i ricongiungimenti famigliari e introducendo la norma – insopportabile – del prelievo forzato dei beni ai/alle rifugiati/e.
La governance neoliberale ovvero cronicizzazione delle politiche di austerità, svendita e devastazione dei territori, confini e frontiere visibili e invisibili, respingimenti, sfratti, precarietà e sfruttamento lavorativo, Fiscal compat, patto di stabilità, mostra il suo vero volto.
Stiamo andando verso una americanizzazione della società, nessuna negoziazione sociale, lo Stato sociale viene fatto a pezzi e la direzione è quella del “welfare to work” (ovvero collegare il trattamento previdenziale allo svolgimento di un’attività di lavoro) e al contempo al desiderio di stabilità lavorativa e di salario garantito il Governo ha approvato il Jobs Act –che grazie alla propaganda renziana – ben camuffa la precarietà grazie al contratto a tutele crescenti, rendendo ancor più docile la forza lavoro.
Di un reddito minimo universale e incondizionato, ovvero slegato dalla condizione lavorativa, non se ne parla.
La casa diventa nuova strumento di esclusione e marginalizzazione soprattutto delle fasce sociali più fragili, sfrattati, homeless, rifugiati, profughi, migranti, precari, lavoratori autonomi, pensionati.
Le Questure italiane impongono attraverso procedure del tutto discrezionali non previste dalla legge, che per rinnovare il permesso di soggiorno si presenti una dichiarazione alloggiativa, un contratto, una cessione di fabbricato. Nel nostro territorio sono 300 gli homeless presenti stabilmente, circa 2000 quelli presenti e censiti. Di questi molti sono migranti.
E come accaduto per i contratti di lavoro anche per quelli della casa assistiamo a truffatori pronti a speculare a far cassa su queste situazioni e su questi disagi.
Nel frattempo le città e i Municipi anziché essere laboratori di democrazia dal basso e di sperimentazione di di politiche di rottura con l’ideologia neoliberista si trasformano in un campo di forza dove l’azione municipale si muove sull’onda dell’ideologia legalitaria e autoritaria nella gestione amministrativa della vita civile e sociale del territorio.
Questo si esprime attraverso sgomberi, multe, polizia e intimidazioni non solo contro le pratiche di mutualismo che si stanno generando, dalla gente per la gente, ma anche contro i cittadini che abitano nei territori e nei quartieri della città dove sono in atto processi di gentrificazione e speculazione/rendita neoliberale.
Vi è poi un altro dato da non trascurare che ci invita ad un protagonismo attivo.
A giugno si vota anche nella nostra città per il nuovo Sindaco e così arriva l’annuncio che Matteo Salvini verrà a fine mese a Rimini.
Crediamo sia arrivato il tempo che la città degna, gli uomini e le donne che mettono in pratica ogni giorno il cambiamento che vogliamo si incontrino per non lasciare la città ostaggio da un alto dall’austerity violenta del Pd e dall’altro al becero e propagandistico razzismo di Salvini e soci.
Per questo proponiamo un primo appuntamento partecipato per questo Sabato pomeriggio, 6 febbraio, alle ore 17.30 a Casa Madiba Network.
Solo noi possiamo essere protagoniste/i del cambiamento perché – come hanno scritto gli zapatisti nell’ultimo comunicato dopo i 22 anni dell’inizio di quella che loro chiamano la guerra contro l’oblio “quello che abbiamo imparato e senza che nessuno ce l’abbia insegnato, se non il nostro proprio passo, è che nessuno, assolutamente nessuno verrà a salvarci, ad aiutarci, a risolvere i nostri problemi, ad alleviare i nostri dolori, a regalarci la giustizia che necessitiamo e meritiamo.
Solo quello che faremo noi, ognuno secondo il proprio calendario e la propria geografia, secondo il proprio nome collettivo, il proprio pensiero e la propria azione, la propria origine ed il proprio destino” ci potrà aiutare a vincere contro le forze del male che abbiamo davanti.
Casa Madiba Network