Storie di ordinaria precarietà. Una canzone per lo sciopero

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Il 21 di ottobre 2016 si è stato praticato a Rimini un tipo diverso di sciopero, una manifestazione che ha seguito un’azione performativa.

Dall’iniziativa è nato questo video musicale che, come la stessa manifestazione, racconta della vita di un precario. Il lavoro, l’infortunio, la casa.

La canzone è stata scritta da Fortunato Stramandinoli detto Fofò (voce dell’Insolito Clan) attivista della Campagna contro lo sfruttamento del lavoro nel Turismo.

Per Florentina ed Eva.

 

Di seguito il testo “Storie di Ordinaria Precarietà” che ha accompagnato le 5 tappe del tour/inchiesta durante lo Sciopero del 21 Ottobre:

Rimini la capitale del forfait

Lo chiamano lavoro stagionale

Per 4 euro all’ora di schiavitù reale

È così, la crisi morde e mi fa male

Sono costretto ad accettare

Il posto come cameriere 12 ore tutti i giorni

Senza poter riposare ne fiatare

1000 euro al mese, mi dicono van bene

Dicon che è anche molto ed è tutto regolare

Ma il contratto ancora non ce l’ho

E la busta paga, forse un voucher lo vedrò

E così che siamo già in piena stagione

Io perdo sonno, perdo fame, mi viene da vomitare

Le mie braccia non si tirano più su

Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro

Hanno pronto il loro questionario

Anche se mi trattano con un approccio strano

Sembrano il mio datore di lavoro

Pare che nessuno mi creda

Pare che sia io il problema

Pare che loro non sappiano, non riconoscano

Sballottato, rimpallato, da un ufficio all’altro

Mi ritrovo tristemente abbandonato

Come non bastasse il mio rapporto di lavoro

Si interrompe, non mi possono aspettare

È così, che siamo in piena stagione

Senza stipendio ed un affitto da pagare

Soffocato dalla pressa del mercato immobiliare

Non mi rimane che l’edilizia popolare

Liste d’attesa, graduatorie da sfoltire

Anziché riqualificare, anziché investire, collocare

Dicono che ci sono i conti da far quadrare

Che non è detto che mi possano aiutare

Anziché riqualificare, anziché investire, collocare

Tirano giù i criteri per poter entrare

Mentre van su le tariffe minime da pagare

È così, un nuovo annuncio di lavoro

Sono un educatore socio lavoratore di una cooperativa

Ma in realtà sono  un dipendente in questo modo pagato meno

Senza tutele, sotto ricatto perché il mio contratto non ha clausola sociale

È così la mia condizione lavorativa ed esistenziale

È uguale a quella di un facchino

Siamo appesi al filo delle gare d’appalto

Sempre al ribasso dei diritti, continuità lavorativa, salute.

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