Una giornata di lotta quella di oggi per il diritto all’abitare a Rimini iniziata presto. Questa mattina #ColazioneAntisfratto con la staffetta antisfratto dello Sportello Casa di ADL Cobas Emilia Romagna e una delegazione degli/lle abitanti di Casa Andrea Gallo #perlautonomia a difesa di un nucleo famigliare italiano. Ottenuto il rinvio dello sfratto al prossimo 6 dicembre ed evitato che un’altra famiglia finisse per strada. Gli sfratti nel Comune di Rimini interessano 1 famiglia ogni 220 ma da parte delle istituzioni non arrivano altre soluzioni se non quelle emergenziali come il pagamento dei residence per qualche mese,
Questa sera alle ore 20.30 presso la Sala Marvelli in via Dario Campana n. 64 secondo appuntamento con l’assemblea pubblica “Sulla strada di Don Gallo. Ripensare l’accoglienza e il diritto all’abitare per costruire le città del domani” contro lo sfratto di Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia.
Ci attiveremo inoltre fin da subito nella costruzione di iniziative pubbliche di denuncia delle risposte emergenziali che continua a fornire l’amministrazione comunale a chi si trova sotto sfratto o con problemi abitativi. #UnaCasaPerTutti #BastaSfratti #NoPianoCasa
Di seguito il comunicato distribuito:
Nessuno senza casa, diritti, dignità!
Nella giornata in cui presso la Sala Marvelli della Provincia questa sera alle 20.30 si terrà l’incontro pubblico promosso dalle associazioni Rumori Sinistri e No Border “Sulla strada di Don Andrea Gallo. Ripensare l’accoglienza e il diritto all’abitare per costruire le città del domani” questa mattina ci troviamo a difendere lo sfratto di un nucleo famigliare, nel quale è presente anche una minore, che rischia di finire in strada.
Quando l’unico impiego che trovi è un lavoro stagionale presso una delle migliaia di strutture alberghiere sparse per la Riviera, sfruttato e mal retribuito, che ti impegna per 10-12 ore al giorno a svolgere mansioni non previste dal tuo contratto di assunzione che è peraltro solo parzialmente regolare e che a fine stagione non ti permette nemmeno di accedere ai miseri ammortizzatori sociali ancora garantiti da un Welfare ormai smantellato; quando l’iper-precarietà e la povertà ti portano ad accettare un tirocinio lavorativo a 500€ al mese “che è meglio di niente” ecco, pagare un affitto in una delle città più care d’Italia, per di più con tre mensilità sommate da corrispondere in anticipo di tre mesi (rispetto alla fruizione dell’appartamento), mantenere una figlia minore e soddisfare le necessità quotidiane può diventare un problema.
Certo questo problema, che possiamo chiamare disagio abitativo, nuove povertà, indigenza, potrebbe essere ridotto se le istituzioni che stanno a capo del governo della città negli ambiti sociali e abitativi provassero ad uscire dalla difesa e riproposizione di risposte vecchie ed inadeguate, per confrontarsi a pari livello con chi con gli ultimi di questo sistema neoliberista crea sperimentazioni quotidiane. Si accorgerebbe ad esempio che in una città come Rimini di circa 148.000 abitanti, quando gli sfratti interessano una famiglia ogni 220, l’assegnazione di nuovi alloggi ERP è pressoché bloccata ad un turn-over che non raggiunge il 3%, i cittadini poveri e gli homeless stanziali nel territorio aumentano, misure emergenziali come il pagamento di tre mesi di residence a chi viene sfrattato risultano al limite del grottesco. Migliaia di euro di risorse pubbliche regalate al mercato immobiliare privato senza ottenere nessun miglioramento nella condizione di vita di migliaia di persone. Dall’altra parte migliaia di strutture sfitte, 15.000 tra pubbliche e private, lasciate marcire nell’incuria e nell’abbandono perché manca il coraggio di adottare strumenti politici nuovi (la requisizione degli immobili sfitti a fronte di urgenze di natura sociale tra la popolazione come può essere considerata l’emergenza abitativa è già una realtà in diversi Comuni italiani) che guardino alla riqualificazione e ristrutturazione di questi ultimi. Un immobilismo politico che lascia inoltre soli inquilini e proprietari, in una guerra tra poveri e poverissimi, dove molto spesso la forbice della ricchezza che divide i due soggetti non è poi così tanto ampia.
Vorremmo poter confrontarci su queste tematiche con gli assessorati competenti con proposte concrete e fattive senza venir relegati ad utopici o illegali. Senza la casa la dignità molto spesso è una cosa astratta, perché avere una casa permette lo svolgere di tutte quelle azioni quotidiane (lavarsi, cucinare, riposarsi, proteggersi dal freddo o dal caldo, etc) molto spesso sottovalutate perché percepite dai più come scontate, che scandiscono i tempi della giornata e la vita delle persone. Direttamente collegato a ciò c’è la possibilità di trovare un lavoro e trovare una propria indipendenza. Finché tutto ciò sarà considerato come secondario tra le priorità di un Sindaco per i propri cittadini ci troverete a difendere sfratti, a riqualificare spazi abbandonati per chi vive per strada, a gettare le basi della città del domani insieme ai cittadini e alle cittadine che fanno vivere la nostra città.
Sportello per il Diritto all’Abitare ADL Cobas Emilia Romagna
°°°Chiunque abbia problemi legati all’abitare, come sfratti, sgomberi imminenti o pignoramenti, può rivolgersi allo Sportello per il Diritto all’Abitare ADL Cobas, attivo tutti i Martedì dalle 16:00 alle 19:00 presso Casa Madiba Network in via D. Campana 59/F°°°