“Quando il domani verrà
il tuo domani sarà,
coi tuoi poteri tu salvi il futuro
dell’umanità“
Moriba è stato condannato a due anni per una rapina che ha subito e non ha commesso, è stato leso il diritto di difesa non notificandogli gli atti del processo e non avendo, ovviamente, presenziato alle nove udienze che hanno preceduto la lettura del dispositivo di oggi. La prova inconfutabile sarebbero i documenti che Moriba avrebbe perso mentre cercava di ripararsi dalle bastonate del protettore ( qui il documento che spiega la vicenda documento-siamotuttimoriba). La Sentenza verrà depositata entro 90 giorni, dopodiché si potrà fare appello. Considerando che sono passati oramai 5 anni dal fatto e per il ricorso alla Corte d’appello si attende dai 2 ai 5 anni, è possibile la prescrizione.
Rimane ora la battaglia importantissima relativa al ricorso della revoca della protezione umanitaria avvenuta con un’ordinanza della Commissione Territoriale sulla base di una nota della Questura di Rimini datata 5 aprile 2016, quindi prima che Moriba avesse subito una qualche condanna, nota nella quale si fa esplicito riferimento all’attività politica di Moriba con le due denunce per i sequestri di Casa Madiba e il Villino Ricci.
Sulla vicenda dell’iter giudiziario abbiamo diversi interrogativi da porci.
Come mai il funzionario dell’Ufficio Immigrazione (Sezione asilo) nonostante le sollecitazioni di Moriba non l’ha mai informato di essere indagato e sotto processo per la rapina che ha subito e per il quale oggi è stato condannato vedendosi peraltro leso il diritto alla difesa dato che non ha mai potuto fornire la sua versione dei fatti? Come mai nei vari controlli della Digos il 13 maggio 2015 (a casa madiba prima del sequestro), il 23 novembre 2015 (sequestro Villino) e poi il 31 marzo a Casa Gallo, nessuno ha mai notificato gli atti relativi al processo a Moriba? L’avviso di garanzia, la comunicazione di avvio del processo per esempio? Moriba non ha potuto difendersi, ne rilasciare dichiarazioni durante il dibattimento, ne fornire la sua versione dei fatti rispetto ad un procedimento penale che lo vedeva indagato per rapina. Una persona che da 5 anni vive in maniera stabile sul territorio ed è attiva socialmente e politicamente, ben conosciuta per il suo impegno, scomparsa del tutto, non reperibile per Procura, Questura e quindi anche per l’avvocato d’ufficio.
Pertanto se da un lato procederemo con il ricorso per la protezione umanitaria, dall’altro ci muoveremo in tutte le sedi opportune affinché sia fatta piena luce sulle responsabilità di chi ha leso il diritto di Moriba a difendersi, utilizzando questo fatto e il suo personale impegno politico e sociale contro le politiche di austerità come il Piano Casa e il Jobs Act e il razzismo ad esse collegato, per annientarlo revocandogli il permesso di soggiorno. Ma Moriba è invincibile!
Casa Madiba e Casa Gallo sono e sono stati luogo degni che hanno saputo rispondere ai nuovi bisogni abitativi lì dove lo Stato falliva miserevolmente con le politiche di emergenza su un fenomeno strutturale come le migrazioni e l’impoverimento sempre più diffuso di ampi strati della società. Luoghi di rifugio, ospitalità, lì dove la condivisione ha prodotto fratellanza e la lotta amore per l’umanità.
Proteggeremo Moriba come nostro figlio, fratello, nipote. E avremo giustizia!
“Ora Basta! Non sono venuto qui per vivere senza documenti, invisibile, non sono venuto qui per dormire, mangiare, cagare. Sono venuto qui per migliorare la mia vita” Moriba Traore – 11 dicembre 2012 (secondo presidio autorganizzato dei primi “profughi” dell’Emergenza Nord Africa accolti a Rimini dove ci siamo conosciuti)
La nostra umanità non sarà mai schiacciata. Siamo tutt* MORIBA!
Casa Madiba Network
—
MANDA UN TUO MESSAGGIO DI SOLIDARIETA’ A MORIBA CON UNA FOTO E IL CARTELLO #SiamoTuttiMoriba A casamadiba@gmail.com OPPURE SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK!