Siamo la continuità del collettivo che ha dato vita all’esperienza del Laboratorio Sociale Paz di Rimini. Attualmente il collettivo è parte integrante del progetto di Casa Madiba Network, spazio al quale contribuiamo fattivamente sul piano politico e sociale.
L’attivo assembleare si riunisce settimanalmente ogni Martedì dalle ore 20.00.
Chi siamo. Da dove veniamo. Dove andiamo
Il Lab. Paz è stato sgomberato il 9 giugno del 2008 dalla sua sede storica in via Montevecchio n. 7 a Rimini, liberata e riutilizzata dal 17 settembre del 2004. Tantissimi gli eventi prodotti durante i 4 anni di attività sotto il profilo culturale (presentazioni di libri, concerti, Dj set), sociale e naturalmente politico. All’interno di questa struttura è nato il comitato contro l’inceneritore della Provincia di Rimini e il coordinamento dei comitati territoriali a difesa dell’ambiente, che anticiparono già nell’estate del 2006 le lotte attuali intorno al tema della giustizia climatica e ambientale.
È da qui che partì l’iniziativa che portò il movimento No War verso un grande traguardo (marzo 2005), impedire la militarizzazione dell’aeroporto Fellini di Rimini, impedendo lo scalo dei marines americani diretti in Iraq e Medioriente, un progetto molto simile al Dal Molin di Vicenza.
Il Paz di via Montevecchio fu inoltre oggetto di una serie di gravi atti incendiari di matrice nazi fascista, ai quali seguirono diverse mobilitazioni antifasciste cittadine.
Con una nuova progettualità per il recupero di spazi abbandonati e contro gli speculatori immobiliari dopo lo sgombero di giugno, il 27 settembre del 2008, viene liberata e riutilizzata l’ex centrale del latte di Rimini (Granarolo Spa). Centinaia gli attivisti che parteciparono sia dalla regione Emilia Romagna che dalla Marche.
Il 21 ottobre 2008, dopo circa un mese di attività e di progettualità volte a costruire una struttura polivalente e multifunzionale con ludoteca, sportelli al cittadino, palestra popolare, teatro, cineteca, bar, laboratorio informatico, dal basso e per tutti, polizia e vigili con il mandato del capo della Procura Giovagnoli, sequestrano l’immobile. Da quel giorno vengono aperti a carico degli attivisti e delle attiviste una serie di procedimenti penali, fra i più gravi gli avvisi orali, strumento di derivazione giuridica dello stato fascista che non hanno comunque ne impedito ne limitato le continue azioni e prese di parole che il collettivo ha continuato e continua ad esprimere nel territorio.
Dall’esperienza del Paz si sono generati percorsi autorganizzati meticci per i diritti di cittadinanza e contro il razzismo, come Riminesi globali contro il razzismo e associazioni di volontariato come Rumori sinistri, che ha sviluppato competenze e interventi per i cittadini migranti (Sportello informativo e giuridico settimanale), per i lavoratori e lavoratrici stagionali (Sportello lavoratori stagionali) e nel campo delle arti visive (fotografia) e musicali (laboratori hip hop, serate con dj set tematici ecc).
Sul campo della cooperazione internazionale e del tema dei beni comuni e della loro svendita o privatizzazione è nata invece l’Associazione No Border che collabora in stretta sinergia con l’Associazione Ya Basta. Il collettivo, ora denominato Lab. Paz Project, si riunisce settimanalmente presso Casa Madiba Network.
Info e Contatti
- E-mail: lab.paz@gmail.com