Questa mattina si sarebbe dovuto svolgere il terzo accesso dell’Ufficiale Giudiziario presso l’appartamento dove sono in affitto Nabi, ex lavoratore del magazzino Artoni di Pievesestina, e la sua famiglia.
A giugno, in occasione del secondo accesso, come Sportello per il Diritto all’Abitare di ADL Cobas Emilia Romagna eravamo riusciti a strappare già un importante risultato: rinvio dello sfratto di tre mesi e l’impegno da parte dello Sportello Sociale del Comune di Cesena a fornire un sostegno economico a questo nucleo famigliare attraverso il pagamento delle mensilità estive dell’affitto e di una parte consistente della morosità accumulata dal nucleo famigliare (facendo ricorso ai fondi per la morosità incolpevole che la regione Emilia Romagna stanzia in favore dei singoli Comuni. Nessuno/a ha rubato niente a nessuno/a, si parla degli scarsi contributi pubblici stanziati per l’enorme problema del disagio abitativo).
In queste settimane l’Ufficio Casa del Comune sta svolgendo le verifiche sui requisiti e i punteggi delle persone in attesa nelle graduatorie ERP per l’assegnazione di un alloggio popolare e se queste verifiche avranno un esito positivo Nabi e la sua famiglia entro la fine di ottobre dovrebbero riuscire ad entrare in uno di questi alloggi. Insieme allo Sportello sociale siamo così riusciti ad ottenere che vi fosse un nuovo rinvio dello sfratto in attesa delle prossime comunicazioni da parte dell’Ufficio Casa.
Non possiamo che essere molto contenti/e di questa positiva notizia, che da una parte rappresenta un risultato importante sul piano delle rivendicazione intorno al tema del diritto all’abitare – un problema sociale e non di ordine pubblico che va affrontato destinando più risorse pubbliche alle politiche sociali – che non deve rimanere contingentato a questo nucleo famigliare ma essere inteso come un piccolo passo in avanti in una battaglia, quella per #UnaCasaPerTutti, che riguarda tanti altri cittadini e cittadine a Cesena.
Dall’altra, crediamo che ciò sia anche una sorta di “riscatto morale”, per questo nucleo e per Nabi in particolare, un lavoratore migrante che non si è tirato indietro quando è stato il momento di rivendicare diritti basilari (anche in favore dei lavoratori autoctoni) sul proprio posto di lavoro, mettendo in gioco tutto quello che aveva.
Il lavoro dello Sportello per il diritto all’Abitare non si ferma. Nei prossimi mesi saremo infatti impegnati nella difesa di un nuovo sfratto che riguarda un altro ex lavoratore Artoni, anche lui con problemi nel pagamento dell’affitto dopo il licenziamento.
#UnaCasaPerTutti #BastaSfratti #TuttoPerTutti