Conferenza stampa su Cucina sociale e Campagna #CasaGalloUnaSoluzione #SosteniamoCasaGallo Giovedì 5 Ottobre ore 11.30 @CasaGallo via De Warthema n. 26 (parcheggio a Casa Madiba)
La storia di Casa Andrea Gallo #perlautonomia è una storia di grande riscatto, di persone che tutti i giorni fanno i conti con le loro difficoltà e le mettono in comune.
L’abbiamo detto fin dall’inizio del progetto dalla vigilia di Natale 2015, che questa esperienza sarebbe andata oltre il modello dei dormitori, oltre l’assistenzialismo, oltre l’emergenza freddo, profughi ecc ecc. Questa esperienza nasce da una Campagna #UnaCasaPerTutti e tale rimane il nostro obiettivo.
Casa Gallo è autogestita dal 15 aprile 2016, giorno in cui è finita la convenzione ma non è finta una sperimentazione sociale di coabitazione tra persone senza casa, senza diritti, senza residenza. Un’esperienza che è cresciuta e giustamente ha rivendicato fino in fondo, in questi quasi due anni, il diritto ad una vita degna fuori da logiche assistenziali che rispondono ad un’idea di povertà di cui spesso è colpevole la vittima e non il sistema, un modello che non è più adeguato ai bisogni emergenti.
Fra questi nuovi diritti e rivendicazioni un aspetto centrale dopo l’ACCOGLIENZA DEGNA NOTTURNA è stato quello della SALUTE (con la nascita dello Sportello Salute) e quello dell’AUTONOMIA E SUSSISTENZA ALIMENTARE con l’implementazione del progetto dell’Orto Madiba e la necessità di una cucina sociale.
Il progetto della CUCINA SOCIALE si era concretizzato attraverso il recupero di una casetta di 9 mq adiacente a Casa Gallo, una struttura abbandonata da anni spesso luogo di grave marginalità. Marginalità e situazioni di totale abbandono delle quali nessuno si è interessato, salvo poi accorgersi di tal piccolo manufatto solo dopo che era stato riconvertito ad un uso sociale con il progetto della CUCINA. Il 30 Marzo 2017 è avvenuto il sequestro da parte della Guardia Forestale, a metà Luglio veniamo informati che la cucina è stata dissequestrata e le accuse contro le cinque persone indagate, tutti attivisti ed attiviste solidali con Casa Gallo, sono state archiviate. Il bene su volere del PM passa ora al Comune che dovrà deciderne le sorti.
Speravamo dopo alcuni passaggi con i servizi sociali del Comune che venisse riconosciuta la necessità di questo progetto della CUCINA SOCIALE, la bontà e la finalità di questo progetto, invece ancora una volta si antepongono le regole (chi le fa le regole? Le regole possono essere cambiate?) ai bisogni delle persone.
Le stesse persone che ora sono sotto sfratto e ricattate (insieme ai due legali rappresentanti delle associazioni che hanno dato vita al progetto) dal Comune che vuole rientrare in possesso degli spazi di via De Warthema senza però voler trovare altre soluzioni per dare stabilità definitiva a questo percorso. Gli spazi pubblici e comunali ci sono, siamo circondati da magazzini inutilizzati.
Mentre l’esigenza visto il numero sempre più crescente di homeless in città sarebbe quella di aprire e rivendicare a più voci altre strutture come Casa Gallo nei vari quartieri organizzando la solidarietà, si vuole chiudere ed eliminare l’unica struttura che risponde ai nuovi bisogni abitativi organizzando la solidarietà della cittadinanza, valorizzando le competenze e le professionalità necessarie, promuovendo stili di vita e percorsi di riscatto insieme alle persone che vivono il disagio di essere senza casa, sagome di passaggio per le istituzioni.
Oltre a questo abbiamo avuto modo di leggere il fascicolo relativo al sequestro della Cucina sociale dove le nostre azioni diventano problematiche di ordine pubblico riconducibili alla “criminalità ideologica”. Non ci stupisce affatto visto il clima di attacco ad ogni esperienza a difesa della vita umana, si veda per esempio la vicenda delle ONG.
Di tutto questo vogliamo parlare nella conferenza stampa di Giovedì 5 Ottobre alle ore 11.30 a Casa Gallo in via De Warthema n. 26 conferenza stampa che presenterà le attività del progetto e la campagna #CasaGalloUnaSoluzione #SosteniamoCasaGallo
La cittadinanza, le realtà sociali solidali con questa esperienza sono invitate a partecipare.