Ieri sera decine di cittadini e cittadine Sinti si sono ritrovati davanti al Comune per denunciare l’assurda situazione che stanno subendo. Non solo il progetto per il superamento del campo di Via Islanda si è attualmente arenato, in questo ultimo periodo tutte le famiglie che vivono da decenni sui terreni di loro proprietà si stanno ritrovando pian piano i sigilli alle case mobili, ritrovandosi fuori dalle loro case, costretti a dormire in macchina e non avere più un posto dove stare. Sono centinaia di persone, donne, uomini, bambini, che continuano così a subire una odiosa discriminazione e ai quali le istituzioni riminesi pare non siano in grado di dare risposte concrete e rispettose dei diritti. Siamo entrati in consiglio comunale e abbiamo ascoltato insieme, sbigottiti, il rimpallo tra giunta e maggioranza consiliare, senza che venisse data una risposta concreta.
Abbiamo continuato ad ascoltarlo anche fuori dal consiglio, parlando con vari esponenti della maggioranza. Nel frattempo aumentano così le persone costrette a vivere per strada, private del diritto alla casa, a un posto dove stare. Tutte e tutti i cittadini Sinti si auspicano che questa situazione si risolva al più presto, perché in questo momento è in atto nei loro confronti una forma di discriminazione inaccettabile.
Ci auspichiamo e chiediamo insieme a loro che venga applicata la legge regionale del 2015, che permette di superare il nodo della destinazione d’uso dei terreni, mettendo in pratica così una soluzione attuabile se solo se ne ha la volontà politica.
Rimini, così come tutto il paese, ha urgente bisogno di portare avanti un serio ragionamento sul diritto alla casa; tutte e tutti dobbiamo contrastare e respingere ogni forma di discriminazione e razzismo iniziando a parlare e affermare il sacrosanto diritto alla casa per tutte e tutti, nessuno deve avere paura dei razzisti, né i cittadini che lo subiscono né tanto meno le istituzioni.
Fortunato Stramandinoli Fofò