Assemblea pubblica: Una casa per tutt* Aboliamo i Decreti Sicurezza!
👉🏾 Giovedì 16 Gennaio ore 20.30 Casa Don Gallo via De Warthema n. 26
Basta! Crediamo sia arrivato il momento di incontrarci e di prendere parola insieme e pubblicamente rispetto all’ipocrisia che circonda la campagna elettorale delle regionali a partire dai temi e dai contenuti affrontati dalla Lega, come il recente attacco alle pratiche sociali di sostegno alle persone senza casa e senza fissa dimora operate attraverso le attività del network di Casa Madiba. Attacco doppiamente ipocrita poiché, da un lato, le accuse mosse non trovano riscontri da un punto di vista normativo e sono delle vere e proprie montature e falsità, dall’altro perché si dimentica volutamente che la situazione odierna, le problematiche di marginalità, devianza, insicurezza creatasi nella fattispecie nel Parco Marecchia, sono prodotte proprio dagli ultimi tre decreti legge in materia di sicurezza e immigrazione unitamente alle Leggi proibizioniste sulle sostanze stupefacenti.
Un’approfondita analisi di Openpolis e, non ultimo, il Dossier Statistico Caritas/Migrantes, evidenziano chiaramente gli effetti che i decreti sicurezza – firmati dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini – hanno avuto sul sistema di gestione e accoglienza dei richiedenti asilo in Italia, che rappresentano peraltro una piccola fetta della popolazione migrante presente sul territorio nazionale. L’esito è quello di un’esplosione degli irregolari per i quali non esiste una politica pubblica, eccetto la finzione dei rimpatri e la vergogna dei CPR, veri e propri luoghi di non diritti. Come conseguenza si registra una crescita dei fenomeni di disagio sociale, di grave sfruttamento lavorativo e riduzione in schiavitù, di illegalità e di criminalità che creano queste zone e interstizi di marginalità e non persone.
La cancellazione della protezione umanitaria – la forma di protezione maggiormente diffusa per chi fino al decreto sicurezza chiedeva asilo in Italia – sta comportando un aumento dei dinieghi alle richieste presentate dai migranti arrivati in Italia.
Nel 2019, la percentuale di domande di asilo che ha avuto il diniego è stata pari all’80%, contro il 67% del 2018. Inoltre sono 150 mila i nuovi invisibili (di cui +40mila stimati a causa della cancellazione della protezione umanitaria).
I 530mila stranieri irregolari stimati a inizio 2018 in Italia, lieviteranno entro il 2020 a oltre 670mila, 750mila nel gennaio 2021 per effetto proprio di questi misure normative.
I cui costi sono disseminati come tante bombe sociali innescate nei territori e nelle periferie delle nostre città, proprio come accaduto nell’area ex Hera.
I tagli all’accoglienza, inoltre, stanno portando ad un peggioramento della qualità dei servizi e alla perdita di migliaia di posti di lavoro (operatori/operatrici sociali dell’accoglienza, mediatori culturali, infermieri e insegnanti di italiano). È difficile quantificare quanti sono già quelli andati in fumo tra il ridimensionamento dello Sprar, oggi Siproimi, e il nuovo capitolato di gara per i Cas.
Le scelte politiche di questi ultimi anni, “guidate dalla cattura del consenso genericamente anti-immigrati”, anti-poveri e di sistematico attacco alle pratiche sociali e di solidarietà attiva, condannano il nostro paese e le nostre città, nei prossimi mesi e anni, “a subire l’esasperazione delle contraddizioni di una politica sull’accoglienza programmaticamente contraria all’inclusione”, che volutamente crea quelle sacche di marginalità che si sono materializzate nell’area ex Hera come in altre zone del territorio. Questa è la verità!
Pratiche come quella delle richieste di residenza fittizia per le persone senza fissa dimora e del rilascio del domicilio sono previste e regolamentate da precise norme ( Circolare ISTAT 29/1992 e dall’art.2, c.3, della L. n.1228/1954, così come modificato dall’art.3, c.38, della legge n.94/2009, e secondo le disposizioni dettate dal Ministero degli Interni con Circolare n.19 del 17/09/2009) e provano al contrario a disinnescare proprio queste bombe sociali.
A ridare dei diritti, a promuovere una solidarietà liberatrice, quella di cui ci parlava Don Gallo, che rende le persone libere, autonome, in relazione con l’altro, con il mondo intorno a se. Come accade con i tanti progetti, le realtà de associazionismo, i gruppi informali, le realtà sociali, i singoli cittadini e cittadine che si attivano in questo territorio con la medesima spinta nella costruzione di una società più giusta capace di sovvertire le politiche razziste.
È ora di mettere al centro il nostro Piano Casa e le migliaia di persone che in tutta Italia (più di 55.000) e nella nostra Provincia (1.600 persone costrette a vivere in strada e oltre 300 avevano come ultima residenza Rimini, secondo l’ultimo Rapporto Caritas 2018) soffrono una condizione di senza dimora, di povertà e privazione estrema. Ai quali si aggiungono le migliaia di nuovi homeless prodotti dai decreti Salvini e dalla mala accoglienza.
Senza fissa dimora dei quali si parla sempre e solo quando si trovano a ostacolare il mantenimento del “decoro urbano”, che sempre grazie ai decreti sicurezza di Salvini e ai regolamenti di Polizia Urbana, porta ai daspo e alle multe alle persone senza casa che stazionano nei parchi o sulle panchine (magari la loro dimora abituale), così come alle multe contro forme di lotta sindacale più che legittime quando non si riceve lo stipendio e nessun ente preposto interviene, proprio come accaduto recentemente a Prato, con un gruppo di 21 operai multati e denunciati. Per non parlare delle Ong e delle organizzazioni che si occupano di salvare le vite in mare, con i sequestri delle navi e le multe salatissime.
E’ arrivato allora il momento di incontrarsi ed organizzarci, di scendere nelle strade come accaduto per la Dalle radici alle stelle.Marcia per i diritti contro lo sfruttamento Rimini del 6 Agosto scorso, per dire basta alla politica che fa propaganda sulla pelle delle persone, in cui l’attenzione è spinta, “per un miserevole e infimo spirito opportunistico e di propaganda”, contro chi è in fuga dalla guerra, dai lager libici, dalla povertà, o ha la pelle di un altro colore, o è impegnato in azioni di solidarietà e salvataggio di vite umane. Ma per dire basta anche a quelle politiche incapaci di dare risposte se non quelle emergenziali e di calco comunque sicuritario e di privatizzazione.
Proponiamo allora di incontrarci Giovedì 16 Gennaio alle ore 20.30 presso Casa Don Andrea Gallo Rimini #perlautonomia 2.0 per l’assemblea pubblica: “Una casa per tutt* Aboliamo i Decreti Sicurezza!”