Di fronte alle risposte insoddisfacenti del Comune dopo il rinvio dello sfratto della scorsa settimana, oggi pomeriggio siamo statə in presidio all’Assessorato per le politiche sociali e abitative.
Insieme per chiedere una risposta per Anca e la sua famiglia, che rischia di finire per strada in seguito alla perdita del lavoro nella pandemia del marito e la nascita dell’ultima figlia; il proprietario di casa è però disponibile alla stipula di un nuovo contratto qualora sia saldata la morosità attuale e su questa strada occorre puntare per evitare l’esecuzione dello sfratto.
Le risposte giunte dal Comune fino ad ora sono state vergognose (tra queste anche la separazione del nucleo familiare) e sintomo di una totale miopia della situazione abitativa in città; quello che chiediamo e abbiamo ribadito anche nel presidio di oggi è invece la continuità abitativa per questo nucleo, con l’utilizzo di quei contributi economici – a cui ricorre il Comune nella gestione emergenziale di situazioni di sfratto come questa – per saldare la morosità ed incontrare così l’apertura del proprietario.
Se il Comune di Rimini non è in grado di affrontare la profonda precarietà abitativa che interessa migliaia di cittadinə in città lo dica chiaramente: diversamente che inizi ad accompagnare alle tante parole spese nei comunicati stampa anche azioni concrete a difesa della residenzialità e di una regolamentazione del mercato immobiliare cittadino.
Nelle prossime settimane continueremo a monitorare la situazione di questo nucleo: inoltreremo una richiesta urgente di incontro all’Assessore al sociale per confrontarci in merito a questa situazione e saremo anche presenti l’11 maggio in occasione del nuovo accesso dell’ufficiale giudiziario presso l’abitazione per impedire l’esecuzione dello sfratto.
Basta sfratti! Diritto all’abitare per tutt*!
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