SENZA SOLUZIONI ALTERNATIVE DEGNE NESSUN CANTIERE!

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Siamo in un momento molto difficile e complicato per la possibilità di continuare con i nostri progetti perché c’è un’iniziativa unilaterale ed anche scorretta da parte del Comune di avviare un cantiere per la demolizioni dell’ala di fabbricato per insediare un centro di bassissima soglia. 

Un centro servizi è un luogo in cui si somministrano (dall’alto al basso) dei servizi in chiave totalmente assistenziale quindi è un modello che dal punto di vista culturale è lontano anni luce dal lavoro che sta facendo Casa Madiba Network e tutte le articolazioni e livelli di intervento che qui si sono sviluppati a partire anche dall’importante impegno dell’Associazione Rumori Sinistri. 

Casa Madiba è uno dei pochi spazi presidi di socialità che sono rimasti a Rimini al di fuori della mercificazione dello spazio pubblico, del mercato di tutto quello che Rimini propone da gennaio fino a dicembre. 

Questo è uno dei pochi luoghi di libertà, di espressione e produzione culturale quindi attaccare questo luogo vuol dire attaccare la città nel cuore di una realtà estremamente significativa. 

Siccome è prevista l’apertura di un cantiere, lunedì prossimo 26 Giugno senza alcun tipo di preavviso con una scorrettezza enorme da parte di un’amministrazione comunale che ha sbagliato completamente i tempi e le modalità e quindi è completamente in errore, su questo non ci piove. 

Per questo chiediamo le dimissioni dell’Assessore al sociale, inadeguato al ruolo che ricopre, perché hanno dimostrato di essere proprio fuori dal mondo, completamente ubriachi di potere, per cui pensano di entrare in questo spazio a fronte di precedenti progetti come il Community Lab con la Regione Emilia Romagna e di stravolgerne questo ecosistema, dopo 10 anni che ci sono persone che dedicano la vita a questa trasformazione sociale e generativa di nuovo welfare, e di farlo senza colpo ferire. 

Ci sono in campo delle proposte costruttive che però non sono realizzabili nel breve periodo, ovviamente la nostra posizione come comunità che si è generata in quest’area urbana, è quella di non snaturare quello che stiamo vivendo, e che abbiamo costruito in questi 10 anni, non ci possono chiedere di andare da un’altra parte, perché non c’è storia, non c’è energia, non c’è il luogo , non ci sono le persone, noi dobbiamo stare in questo contesto, per questo stiamo pretendendo collettivamente che prima che i lavori inizino si trovi una soluzione valida a questa situazione come potrebbe essere l’utilizzo del Piazzale Forlani che si trova sul retro dello spazio. 

Quello che vi chiediamo è di non lasciarci sol*, il nostro obiettivo in questo momento è quello di trovare un’alternativa costruttiva che però mantenga l’identità dell’area urbana dove siamo, quindi devono trovare una soluzione qua dove siamo ora.

Noi siamo come l’albero che si trova nel piazzale, l’ailanto, un albero che fino a qualche anno fa era considerato un infestante mentre oggi è considerato dai paesaggisti e dalle paesaggiste di tutta Europa una pianta che ha una grande dignità.

Le città sono morte, per renderle vive ci vuole l’attivazione spontanea che avviene in luoghi come questo, come Casa Madiba network, e come questa pianta è radicata in questo luogo, per le prossime settimane, anche tutt* noi dobbiamo mettere altre radici in questo luogo proprio come ha fatto quella pianta, come l’ailanto, perché siamo tutt* interdipendenti, perché il cantiere non potrà partire prima che ci diano una soluzione costruttiva e degna per proseguire con la nostra azione e le nostre progettualità.  

Per questo da lunedì prossimo inizia un presidio in questo piazzale perché l’unico modo che abbiamo, se il Comune non farà il suo dovere, ovvero trovare una soluzione alternativa costruttiva e degna, è bloccare il cantiere stesso.

SENZA SOLUZIONI ALTERNATIVE DEGNE NESSUN CANTIERE!  

Da lunedì l’ailanto nel piazzale di Casa Madiba sarà il simbolo di questo conflitto che il Comune ha aperto contro la comunità che si è generata a Casa Madiba e nell’area urbana interessata, sarà il simbolo dello scontro che abbiamo visto già in atto durante le giornate dell’adunata, tra la città merce e la città della cura.

L’ailanto sarà il simbolo di questo spazio di possibilità che vogliamo aprire per continuare in quel processo trasformativo che abbiamo iniziato il 7 dicembre 2013. 

Lunga vita a Casa Madiba Network! 

Chi può lavorare in smart working si unisca allo spazio di co-werka che allestiremo insieme alle compagne di Non una di meno Rimini. Senza soluzioni valide, nessun cantiere!

ℹ️ Per approfondire sul tema del centro servizi:
https://www.casamadiba.net/…/percorso-partecipato-zero…/

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