Alcune settimane sono ormai passate da quando, con nostro stupore, tre multe da 200 euro l’una sono state recapitate presso gli spazi di Casa Madiba. Il motivo è noto: Rimini con Gaza avrebbe affisso tre pericolosi manifesti ad altrettanti bidoni con del nastro adesivo per pubblicizzare un festival indipendente a sostegno del popolo palestinese.
In queste settimane abbiamo ricevuto tanta solidarietà da parte della cittadinanza riminese, oltre alla richiesta di contribuire ad eventuali costi.
La nostra posizione però è sempre stata chiara: non pagheremo quelle sanzioni perché non crediamo che esperienze di solidarietà con Palestina o eventi culturali indipendenti vadano colpiti. Anzi, andrebbero sostenuti il più possibile.
La novità è che finalmente in settimana siamo riusciti ad incontrare l’assessore Yuri Magrini. Il nostro obiettivo in questa occasione non è stato tanto quello di chiedere il ritiro delle multe – rispetto alle quali abbiamo già presentato ricorso essendo state intestate ad una inesistente associazione “Casa Madiba” e che confidiamo siano annullate nel più breve tempo possibile – quanto di sottolineare il valore politico delle iniziative portate avanti, rispetto alle quale vogliamo sia chiaro che non arretreremo di un passo. Speriamo che il messaggio sia arrivato.
Chiudiamo con una riflessione più complessiva. Ci è stato ribadito quanto sia importante attenersi alle procedure. Ma siamo così certi che la democrazia e la vita collettiva possano stare dentro un regolamento? A volte è anche necessario contestare certe norme, altre invece vanno cercate regole che non soffochino le forme di attivazione e sperimentazione dal basso.
Sembrerà una banalità, ma sono le procedure che devono essere definite in funzione di obiettivi e processi collettivi, non il contrario.
In questi tempi di genocidi e fascismi non saranno procedure e regolamenti a salvarci, ma la nostra capacità di costruire un mondo diverso.
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