ANCHE DA RIMINI CHIEDIAMO VERITÀ E GIUSTIZIA PER MOUSSA DIARRA, nella giornata dello sciopero generale contro le politiche del Governo Meloni e come tappa territoriale di mobilitazione contro il DDL sicurezza
Venerdì 29 novembre
ore 18.00
Casa Madiba Network
Incontro “TUTTE LE VITE VALGONO”
con la partecipazione degli amici di Moussa, del Comitato Verità e Giustizia per Moussa Diarra e Mackda Ghebremariam Tesfau’ del @Coordinamento Antirazzista Italiano
a seguire
Cena di Raccolta fondi per la Campagna “Giustizia per Moussa”
Casa Don Andrea Gallo
Dalla nascita di Casa Madiba e, in particolare, dalla morte di Bafode Camara, Ebere Ugjunwa e Romanus Mbeke nella strage dei braccianti a Foggia, abbiamo iniziato ad affrontare alcuni temi connessi allo sfruttamento delle persone razzializzate, ovvero alla razza come costrutto culturale che continua ad alimentare il fenomeno del caporalato e del grave sfruttamento che caratterizza le filiere dell’agroindustria.
L’antirazzista di facciata si scandalizza se usiamo il termine razza ma continua a chiamare le persone nere, persone di colore, pensando così di rispettarle. Peccato però che anche le persone bianchə hanno un colore, intorno al quale continua a riprodursi il sistema di gerarchie e potere che ha caratterizzato la storia del colonialismo del nostro continente.
Questo antirazzismo di facciata ha fatto sì per esempio che in tantə in Italia sono scesə in piazza per George Floyd, ma pochə ricordano o sono scese in piazza per Soumalia Sacko, bracciante ucciso con un colpo di fucile nella Piana di Gioia Tauro, oppure Diene Idy, un venditore ambulante senegalese ucciso a colpi di armi da fuoco sul ponte Vespucci, nel centro di Firenze, da un simpatizzante di Casa Pound.
A questa lista ora si aggiunge un’altra vita strappata, un altro nome, quello di Moussa Diarra, ucciso a colpi d’arma da fuoco davanti alla stazione dei treni di Verona, da un agente della Polfer.
Che cos’hanno in comune Soumalia, Diene, Moussa? erano persone nere e povere, corpi neri nello spazio urbano.
La narrazione sulla morte di Moussa è stata tutta improntata a giustificare l’agente, per di più avallata acriticamente da una stampa asservita, che ha “mostrificato” Moussa, seguendo lo stereotipo dello straniero fuori controllo, sbandato, drogato e spacciatore. Riducendolo a non vita, non umano.
PER QUESTO NOI, INVECE, DICIAMO FORTE E CHIARO CHE MOUSSA, SOUMALIA, DIENE, BAFODE CI MANCANO E CONTINUEREMO A RICORDARLI PERCHE’ LA MEMORIA E LA RICHIESTA DI GIUSTIZIA, SONO LE ARMI PIU’ FORTI CHE ABBIAMO di fronte ad un sistema sempre più razzista, sempre più patriarcale, sempre più violento e classista.
Per questo abbiamo organizzato questo incontro e la cena di autofinanziamento per chiedere anche da Rimini che sulla morte di Moussa Diarra venga aperta un’inchiesta seria, trasparente e indipendente, che dia una risposta chiara alle tante domande ancora inevase su quanto avvenuto quella mattina.
La vita di Moussa è stata segnata dal razzismo strutturale e istituzionale del nostro Paese. In questi anni di attivismo e progettualità con le persone in condizione di homelessness abbiamo incontrato tanti ragazzi come Moussa.
E’ inaccettabile che al bisogno di cura di questo giovane ragazzo, si sia risposto a colpi di pistola. E’ inaccettabile che al bisogno di cura di queste persone, si risponda ancora con la strada e la marginalità come unico orizzonte.
Questo non deve accadere, Mai più!
Invitiamo tuttə a partecipare all’iniziativa di Venerdì 29 Novembre un appuntamento che rientra all’interno della giornata di Sciopero generale contro il Governo Meloni e come tappa del percorso territoriale contro il DDL SICUREZZA.
Verità e Giustizia per Moussa!
Casa Madiba
Adl Cobas
—