IL GOVERNO MELONI ATTACCA I POVERI NEL NUOVO DL LAVORO. NOI NON CI STIAMO, LA NOSTRA VITA CONTA!
Il governo ha approvato il 1 maggio il Decreto Lavoro, che di fatto è un attacco alle fasce più povere della popolazione poiché riduce la platea dei beneficiari della misura di sostegno al reddito e precarizza ulteriormente un già fragile mercato del lavoro.
Pare chiaro che contrasto alla povertà, alle diseguaglianze e alle esclusioni sociali non siano la priorità per questo governo. Ma non solo, si colpiscono ancora i cosiddetti “occupabili” e non si tiene conto dei milioni di lavoratori poveri in questo paese, che pur avendo un’occupazione non riescono a garantirsi una vita dignitosa.
Noi non ci stiamo!
Ad abbandonare in povertà chi non ha occupazione.
Noi non ci stiamo!
Alle regole di un mondo del lavoro sempre più precario in cui si abbassano i salari e si reintroducono i voucher.
Noi non ci stiamo!
Ad una riforma del lavoro che invece di introdurre tutele estende la possibilità di utilizzare contratti a termine senza una specifica motivazione.
Noi non ci stiamo! Anche sulle mancate politiche abitative.
Oggi oltre ad aver presentato la campagna nazionale CI VUOLE UN REDDITO, abbiamo parlato anche di diritto alla casa e di regolamentazione degli affitti brevi che al tema del reddito sono strettamente collegati, con la campagna ALTA TENSIONE ABITATIVA e la sua proposta di legge.
Noi non ci stiamo all’assenza di investimenti e misure serie per l’abitare, problema sul quale ricadono anche gli effetti dell’industria turistica, che con la nascita delle piattaforme digitali e la trasformazione dell’offerta, sta saturando il mercato abitativo con gli affitti brevi. Il Governo, anche su pressione di diversi Sindaci, ha annunciato di lavorare ad una proposta di legge che disciplini le locazioni brevi.
Crediamo inoltre che la regolazione dell’impatto turistico debba connettersi strettamente a un rilancio delle politiche a difesa della residenzialità e del diritto alla casa.
Per reagire alla solitudine e all’incertezza delle nostre vite oggi abbiamo ripreso parola anche nella città di Rimini verso la mobilitazione nazionale del 27 maggio a Roma.
Perché la povertà e la condizione di precarietà abitativa non è una colpa.
Per un mondo del lavoro sicuro, con contratti e salari degni.
Per politiche abitative degne di questo nome!
Perché le nostre vite contano!