Assemblea pubblica: Diritto alla città, Diritto di decidere

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Mercoledì 4 Ottobre alle ore 20.00 all’interno della mostra ★I Custodi del Cibo★Mostra/Mercato dei produttori indipendenti si svolgerà l’Assemblea pubblica: Diritto alla città, Diritto di decidere.
La mostra/mercato apre alle ore 17.30, sarà allestito uno spazio bimb* e ci sarà la possibilità di cenare con le pizze della Cucina & Pizzeria sociale IL VARCO Rimini.
 
Diritto alla città, Diritto di decidere
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.”
Citare le città invisibili di Calvino quando si parla delle nostre città è oggi, più che mai, un punto imprescindibile da cui partire. Le nostre città, le città di tutto il mondo, crescono e si evolvono sotto la spinta di nuove esigenze, di nuove migrazioni, di nuove tecnologie. Non sempre però gli amministratori riescono ad interpretare il cambiamento, fraintendendo la “domanda” che i cittadini pongono.
La compulsione al consumo, dei beni  comuni come delle stesse città, non è la risposta a nessuna domanda. La consunzione del tempo, del territorio, dei significati, genera una malintesa crescita, che il più delle volte viene confusa con “movimento”.
Rimini, nello specifico, da questo movimento ha ricevuto negli anni grandi danni. Pur ereditando un notevole patrimonio architettonico, artistico, culturale e paesaggistico, ha abbandonato le sue fortune abbandonandosi alla Riminizzazione prima e al RIMINING dopo. Si è così generata un’urbanizzazione squilibrata, che ha soddisfatto l’ambizione di pochi, trascurando la domanda di molti.
Che cosa chiede Rimini oggi? Rimini è una città che, sebbene abbia nelle proprie tradizioni l’accoglienza, non sa accogliere i propri migranti e coloro che l’attraversano senza procurare un “indotto” di qualche tipo. Rarissime sono le situazioni in cui si pratica la solidarietà umana senza che si applichi un format di sistema e, comunque, sono inevitabilmente iniziative quasi personali, che incontrano gravi difficoltà.
Un’altra delle domande di coloro che abitano la città e non la consumano è sicuramente la richiesta di conservazione del patrimonio della tradizione, sì, anche architettonica. Quel Castello, quel Ponte, quell’Arco, sono patrimonio, ma anche identità. Un’eredità degna di essere conservata.
Nell’incontro di Mercoledì 4 ottobre vorremmo parlare di quello che sta succedendo al Ponte di Tiberio e alle mura su cui appoggia. Questo è sicuramente un caso in cui l’Amministrazione non sta ascoltando la “domanda”, ma si sta muovendo secondo una logica di consumo, secondo la quale una passerella in legno ed acciaio, piantata con grave danno per le mura Malatestiane, andrebbe a rendere più fruibile il famoso Ponte Bimilleniario. Quando l’unica richiesta con un senso era (ed è) quella di pedonalizzare il Ponte romano.
Presenti all’incontro alcuni relatori che hanno seguito da molto vicino le fasi con cui si è portato avanti questo progetto, tra i quali: l’Architetto Stefano Piccioli (maestro della nostra scuola di italiano), il Professor Ennio Grassi (etc. etc.). Con loro Bernhard Neuliched urbanista attivo all’interno del Percorso partecipato per la comunità Madi_Marecchia che ha portato ad importanti risultati rispetto alla riorganizzazione degli spazi di Casa Gallo e con i Laboratori “Le cose che servono” e la costruzione del forno sociale offrendo importanti prospettive per l’attivazione professionale e il sostentamento del progetto.
Vi aspettiamo, questo Mercoledì 4 Ottobre alle ore 20.00, nello spazio che la nostra mostra/mercato settimanale dedica al pubblico dibattito, per discutere di un altro pezzo della nostra città che cambia e delle modalità con cui questo avviene.
Lo facciamo soprattutto ora, in un momento storico in cui i fatti del 1 Ottobre in Catalogna mentre da un lato ci mostrano il dispositivo repressivo messo in atto dalla polizia nazionale spagnola, voluto dal governo Rajoy, nel tentativo mal riuscito (visto l’esito e la grandissima partecipazione al voto) di impedire al popolo catalano l’esercizio delle piene libertà democratiche, dall’altro dimostrano come l’autorganizzazione popolare e la disobbedienza costituente diffusa e intergenerazionale, siano processi indispensabili per difendere il diritto di decidere, che si tratti dell’autonomia di una regione, delle decisioni che riguardano una città, un quartiere, della possibilità di trovare soluzioni ad un’esperienza di accoglienza degna, diritto all’abitare e autonomia come Casa Gallo. , di un monumento da salvaguardare rispetto alla rendita e alla speculazione.
Rimettiamoci in cammino con forza, per Rimini e non solo, per il nostro futuro. Vi aspettiamo.
#DirittodiDecidere #PotereAllePersone #Difendiamoilponte #DirittoallacittàVsRiminig
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