Oggi ha avuto inizio la mobilitazione #NataleAntiSfratto con il blocco dello sfratto di una famiglia italiana insieme ad ADL Cobas e ai ragazzi di Casa Gallo. In una giornata già densa di impegno e che rilancia sul percorso territoriale della Campagna Una Casa Per Tutti verso il corteo del 10 dicembre, arriva un’ottima notizia. Si è concluso, infatti, nel primo pomeriggio il processo che vedeva, Manila Ricci, unica imputata per la contestazione contro l’ex Ministro Lupi e Poletti per manifestazione non autorizzata. Era il 4 maggio 2014. In tale giornata, mentre in Piazza Cavour si teneva una manifestazione autorizzata indetta dai Familiari delle Vittime della Strage di Viareggio, nella sala dell’Arengo era stato organizzato dalla CGIL un incontro aperto al pubblico con presente il Ministro, Poletti, Lupi ed altre personalità.
All’interno della sala dell’Arengo era presente anche Manila Ricci ed altri attivisti delle lotte per il diritto alla casa e per la giustizia sociale, contro la precarietà (Casa Madiba e Adl Cobas).
Il personale della Questura di Rimini, presente, appena riconosciuta la Ricci la segnalava anche al personale di sicurezza della CGIL e così la stessa veniva strattonata e accompagnata con spinte fuori dalla sala, mentre alcuni attivisti srotolavano lo striscione “#Nopianocasa #Nojobsact Una sola grande opera: casa e diritti per tutti“.
L’avv. Paola Urbinati spiega che “Dopo questo fatto Ricci Manila veniva condannata con decreto penale di condanna al pagamento di una sanzione penale per aver organizzato, all’interno delle sale dell’arengo, una manifestazione non autorizzata.E’ stata fatta opposizione al decreto penale chiedendo che si tenesse il processo, ed all’esito il giudice non ha potuto che assolvere l’imputata Ricci Manila.”
L’iniziativa e la contestazione è poi proseguita esternamente dove c’era un presidio autorizzato dei famigliari della strage delle vittime di Viareggio, ai quali si sono uniti gli e le attiviste per il diritto alla casa e contro la precarietà.
L’avvocato Paola Urbinati precisa anche che “Il Pubblico Ministero ha insistito nel chiedere la condanna, sostenendo che Ricci Manila è ben nota per la sua attività politica e non chiede mai l’autorizzazione a manifestare, dunque era “automaticamente” colpevole anche in questo caso.
In realtà, pare più che ad una persona, in virtù della sua attività e militanza politica sempre trasparente e alla luce del sole, sia stato impedito di partecipare ad una assemblea aperta alla cittadinanza, per poi imputarla di aver addirittura organizzato una manifestazione non autorizzata. L’accusa era priva di fondamento giuridico.
Presentarsi ad una assemblea pubblica per protestare contro i soggetti invitati ( in questo caso Lupi e Poletti i responsabili di leggi come il Jobs Act e il Piano Casa che hanno cancellato tutele, esteso la precarietà colpendo principalmente le fasce sociali più vulnerabili), può non essere gradito, ma rientra nella libertà di espressione.
E’ accaduto al gruppo di mamme che si sono presentate in consiglio comunale per protestare apertamente contro il Sindaco, ed a cui è andata anche l’approvazione di molti”.
Il giudice, applicando correttamente la legge, ha quindi assolto Manila dall’accusa, annullando il decreto penale.
Ora con la stessa determinazione e tenacia di sempre ci avviciniamo alla due giorni di festeggiamenti per il 3 anno di attività e di vita di Casa Madiba Network, un’esperienza straordinaria di resistenza al neoliberismo e di autorganizzazione e mutualismo fra tanti e tante verso il corteo di Sabato 10 ottobre ore 15.00 Stazione Fs per il diritto all’abitare e a sostegno di Moriba e del ricorso per la revoca della protezione umanitaria che l’ha colpito.
#UnaCasaPerTutti #NoPianoCasa #SiamoTuttiMoriba #TuttiLiberi
Casa Madiba Network