Questa mattina, molto presto, siamo andati a Bellaria per il blocco dello sfratto al terzo accesso della famiglia di Eliana. Marito e moglie disoccupati, due figli di 25 e 23 anni in un’altra città anche loro in cerca di occupazione.
I problemi di salute, la perdita del lavoro, un incidente, la depressione, il passo è breve…
La morosità incolpevole diventa una colpa, una tua responsabilità! Almeno è così che ti fanno sentire quei servizi sociali (di tutti i Comuni e indipendentemente dal coloro politico) che dovrebbero rispondere ai bisogni materiali derivanti da questo iniquo e ingiusto sistema economico/finanziario, quello neoliberista.
Nello sfratto di oggi abbiamo incontrato una famiglia italiana, residente con tutti i requisiti per ottenere aiuti economici e sostegni materiali. Ma il Comune di Bellaria – come quello di Rimini rispetto ad altri sfratti che abbiamo seguito – non è pervenuto.
Nel frattempo si continua a colpi di slogan la gara politica fra i razzisti di sempre e quelli che lo cavalcano, come il capogruppo del PD in consiglio comunale, Mattia Morolli che – nelle stesse ore in cui noi bloccavamo lo sfratto – era prodigo a fare le ronde con i vigili usati contro gli homeless poverissimi che dormono alla stazione di Viserba. Ancora una volta ci raccontano che quello che conta è il decoro e che prima di tutto vengono gli italiani ai quali gli immigrati rubano tutto, casa, diritti, lavoro.
Oggi abbiamo dimostrato con le pratiche di mutualismo e la solidarietà della gente per la gente, che o i diritti sono di tutti o non sono di nessuno e che il decoro e la sicurezza si ottengono con nuovo Welfare e diritti incondizionati non con stigma sociale, polizia e guerra ai poveri.
Con questa nuova giornata di lotta per il diritto all’abitare abbiamo voluto dare voce alle persone invisibili che incontriamo, raccontare le loro storie di vita di chi vive nella povertà ed è spesso solo. Con noi a bloccare lo sfratto oltre alle delegate dello Sportello per il diritto all’abitare di ADL Cobas, anche attivisti di Casa Madiba e gli abitanti del Villino Ricci sgomberati il 23 novembre.
Oggi tutti insieme, anteponendo i nostri corpi alle ragioni di una legalità che butta la gente in strada senza dare delle risposte concrete, abbiamo ottenuto un piccolo risultato, lo sfratto è stato rinviato al 15 gennaio 2016.
Ora ci attiveremo per chiedere il conto al Comune di Bellaria che non ha voluto trovare una soluzione per questa famiglia. Perché le risorse economiche ci sono ma la ricchezza non viene ridistribuita e perché gli spazi abitativi anch’essi ci sono e si potrebbero ricavare dai tanti alloggi, alberghi, colonie abbandonate anche nel territorio del Comune di Bellaria come a Rimini del resto.
Nella nostra Provincia da oggi c’è un presidio, un avamposto in più di lotta contro la povertà e il disagio abitativo ed è Eliana e la sua famiglia.
Nel nostro territorio la solidarietà di classe fra i poveri di ogni età e nazionalità sta crescendo e si sta traducendo in pratiche di lotta e generalizzazione delle vertenze sul tema della casa. Non potremo da qui in avanti far altro che cresce e migliorare.
Con Villa Flo ed Eva prima e il Villino Ricci poi abbiamo cambiato le regole dell’accoglienza, lotteremo per dare una casa a tutti e a tutte. Perché nessuno rimanga solo o sola.
#MaiSchiavi – #UnaCasaPerTutti
Sportello per il diritto all’Abitare ADL Cobas
Campagna una Casa per tutti
Abitanti Villino Ricci