Nella giornata di martedì 22 settembre sono state notificate pesanti misure cautelari ai danni di 5 militanti del cs TPO e Labàs Occupato di Bologna in seguito alle manifestazioni contro le Sentinelle in Piedi, Forza Nuova e la visita del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco del 5 e 18 ottobre scorso.
Sono ancora vive le immagini delle tante persone ferite al volto e alla testa dai manganelli dei reparti della celere che in quella giornata sono stati schierati a difesa di fascisti ed omofobi contro chi è sceso nelle strade per affermare un’idea di giustizia sociale e democrazia.
L’ennesima misura, in un vortice sempre crescente – a Bologna in particolare ma, in maniera diffusa, in ogni luogo dove si costruisca conflitto – che vuole limitare la libertà dei singoli militanti e l’agibilità politica di noi tutt*.
È ormai chiaro l’uso politico delle misure cautelari, spesso pene preventive slegate completamente dalla loro funzione giuridica reale e, nello specifico, un segnale – eufemisticamente – chiaro che una parte del potere cittadino bolognese vuole dare a chi è considerato indesiderabile. È alla luce del sole il protagonismo della Procura di Bologna nella difesa dei profitti (e) della rendita privata e in contrapposizione a chi lotta contro la povertà, per un nuovo modello di sviluppo ecologico, sociale sostenibile e un futuro degno per tutte e tutti, libero dalla crisi di diritti che sempre più violentemente ci viene imposta.
Gianmarco, Christopher, Tommaso, Roberto e Meco liberi subito!
Casa Bettola
Casa Madiba Network e gli Abitanti del Villino Ricci
Città Migrante
Laboratorio Aq16
La Nota del cs TPO
Di seguito la nota diffusa nel pomeriggio del 22 settembre 2015 dal cs TPO:
Questa mattina sono state notificate pesanti misure restrittive nei confronti di 5 attivisti del gruppo TPO e Labas Occupato. Roberto, Christofer e Gianmarco agli arresti domiciliari mentre Tommaso e Domenico con obbligo di dimora.
I fatti riguardano le giornate del 5 e del 18 ottobre 2014, quando centinaia di persone scesero in piazza per manifestare contro la presenza in città delle Sentinelle in piedi e dei fascio-catto-nazisti di Forza Nuova.
Consideriamo questo uso politico delle misure cautelari un attacco, non solo alla libertà personale dei nostri compagni, ma a quella parte di città che prova con generosità e mettendosi in gioco a dare delle risposte reali nella crisi sociale e di diritti che stiamo vivendo.