«Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.»
Sono un abitante del Borgo San Giuliano. Ieri sera (17 gennaio ndr) intorno alle 22.45 suonano al mio campanello. Ero mezza addormentata dopo una lunga giornata trascorsa a Bologna per assemblee e incontri.
Apro la porta e mi ritrovo circondata dai miei vicini tutti concitati e preoccupati: “Corri Corri! Ti stanno portando via l’auto. Ci sono i vigili! Come ieri sera stanno facendo multe e rimuovendo le auto con il carro attrezzi.”
Vivere nel borgo è un’esperienza straordinaria, un reticolo di viuzze, piazzette ma soprattutto relazioni non puoi non salutare, ti guardi in faccia qui nel Borgo.
Molti di noi sono discendenti degli antichi abitanti, che erano perlopiù pescatori e sottoproletari. I legami sono ancora molto forti, il mutualismo e la solidarietà ancora vivi, proprio come accadeva fra gli antichi abitanti e nonostante il borgo abbia subito in questo ultimo decennio un progressivo cambiamento. Cantinette, ristoranti, nuovi abitanti molto agiati.
Vivere nel Borgo è molto ambito ma è divenuto anche molto costoso (affitti, costo delle case). Io vivo nella casa che ha costruito il mio bisnonno (Bechner) e nel borgo ci sono cresciuta, correndo libera e giocando nelle strade. Ieri sera, ma mi dicono che sia accaduto già sabato e in altre occasioni in cui non ero presente, sono stati chiamati i vigili e il carro attrezzi per rimuovere le auto in sosta nella Piazzetta di Pirinela. Sono state fatte tre multe e rimossa un auto di cui non si conosceva il proprietario. Da sempre abbiamo parcheggiato nella piazzetta anche se i permessi della ZTL autorizzano solo una sosta/scarico di 20 minuti.
Il Comune non ha MAI organizzato un sistema integrato di parcheggi per i residenti del Borgo ne offerto altre soluzioni, accettando di fatto il parcheggio dei residenti nelle piazzette del Borgo. Poi improvvisamente – anche dopo l’apertura di alcune attività di ristorazione – iniziano i problemi. Mi pare evidente vi sia una gestione proprietaria di spazi pubblici come le piazzette, così come di evidenti progetti di speculazione e gentrificazione su questo pezzo di città.
C’è qualcuno forse che pensa di poter disporre di questi spazi a suo piacimento e senza il coinvolgimento degli abitanti, di chi il Borgo lo vive? Quale finalità c’è nel chiamare i vigili e carro attrezzi nel cuore di un freddissima notte d’inverno? Di disturbare più di venti famiglie e punirle con multe così elevate? (Uno degli abitanti ha gridato contro i vigili: VERGOGNATEVI! C’è bisogno di comportarsi così danneggiando economicamente con multe esose le famiglie dei residenti? Che bisogno c’era di chiamare il carro attrezzi?). E come mai il Comune di Rimini dopo un tacito consenso alla sosta, improvvisamente ha cambiato politica?
La stessa politica per cui ogni tot veniamo letteralmente sommersi di cartelli di divieto di sosta per eventi organizzati dentro il Borgo, di cui naturalmente non veniamo informati ne coinvolti, e che per questo dobbiamo subire. Si badi bene, io sono per la mobilità sostenibile e per ridurre l’utilizzo di auto come i miei vicini, ma in questo Comune, enormi tagli sono stati fatti ad es. al Trasporto Pubblico Locale, tagli che hanno comportato una riduzione dell’offerta e un aumento dei prezzi; gli stalli per le auto sono tutti a pagamento intorno al borgo e quelli pochi liberi saturi dalle auto di privati che attraversano i locali e la movida che è stata imposta in questo angolo di città.
La pista ciclabile, così come la nuova mobilità “fila dritto” (sembra un eufemismo) realizzata in fretta e furia (e senza coinvolgere in processo/percorso partecipato gli abitanti del Borgo) in viale Tiberio ha portato alla riduzione dei parcheggi che normalmente erano utilizzati dai clienti delle cantinette, che ora si riversano nelle piazzette interne per parcheggiare. Risultato non sappiamo più dove mettere le auto, ci sono famiglie con bambini piccoli costrette a lunghi giri prima di trovare uno stallo libero. Le città sono il risultato dell’intervento politico dell’uomo.
Oggi la nostra città è sempre più segno del disordine, dell’esasperazione e esacerbazione di conflitti fra chi la abita e la vive e chi la sfrutta per scopi privatistici e di interesse/tornaconto politico.
Noi siamo cittadini, abbiamo quindi tutto il diritto di esprimerci, di partecipare e di decidere delle strade e dei luoghi che abitiamo. Nei prossimi giorni ci autorganizzeremo attraverso un’assemblea come facevano i nostri antenati che questo Borgo l’hanno amato e l’hanno difeso, quando qui volevano radere tutto al suolo per fare palazzi e palazzoni, nell’epoca della riminizzazione e delle colate di cemento. La traccia c’è di quella storia e si chiama VILLA MARIA (casa di cura), un obbrobrio urbanistico sotto gli occhi di tutti che si è pure allargato in questi ultimi anni. Qui, la città cambia davvero e dipende da noi! .
Manila Ricci – Casa Madiba Network