Come tutti i Martedì casa gallers & friends in assemblea.
All’ordine del giorno oltre al decreto Salvini, la programmazione di piccoli lavoretti all’interno dei Laboratori “Le cose che servono” promossi dal Percorso Partecipato Madi_Marecchia, lavoretti di preparazione per l’inverno, per rendere sempre più accogliente lo spazio diurno e comune, luogo di incontro e di socialità fra le tante persone senza casa che hanno in noi un punto di riferimento. E questo sarà possibile anche grazie ad alcune donazioni e alla solidarietà attiva di alcune persone che hanno voluto supportare materialmente la nostra attività.
Leggendo alcuni post, a seguito della notizia dell’approvazione della Giunta comunale dello stazionamento dei fondi necessari alla ristrutturazione dello spazio, ci rendiamo conto che oltre alla retorica razzista della Lega di Salvini dobbiamo fare i conti purtroppo anche con chi pensa di vivere ancora nel novecento, di chi pensa di costruire la propria identità politica sulle calunnie proprio come fa Salvini e in questi ultimi cinque anni da sinistra non ha fatto nulla per rispondere ai bisogni crescenti generati dalle politiche neoliberiste nella nostra città salvo commentare su Facebook.
Casa Don Gallo è un progetto che il 24 dicembre del 2018 compirà tre anni, tre anni di autonomia vera, di welfare dal basso nato dalla gente per la gente, senza fondi pubblici, con la sola forza dell’autorganizzaizone e dell’attivazione straordinaria di professionalità e capacità di tantissimi/e cittadini/e riminesi.
La conquista di un nuovo spazio per le persone senza casa della città e la sua ristrutturazione, ora più che mai necessaria per ridare dignità a questi spazi e alle tante persone (più di 150) che qui hanno vissuto, è per noi una vittoria importantissima delle lotte per il diritto alla casa che abbiamo portato avanti dal 2013 ad oggi, lotte che hanno visto scontri durissimi con la giunta comunale precedete ed anche con questa oltre alla morsa e alla spirale repressiva che ha colpito alcuni abitanti e attivisti, proprio come accaduto a Mimmo Lucano e al modello Riace.
Chi pensa che questo sia frutto di accordicchi di bassa bottega non solo si sbaglia di grosso, ma non conosce nulla della nostra storia e soprattutto dei problemi che interessano il nostro territorio.
Questo risultato è frutto della capacità che abbiamo avuto collettivamente di aver dato delle risposte concrete ai problemi abitativi crescenti causati anche dai processi di turifisticazione che interessano il nostro territorio e costruito un progetto innovativo che ha sovvertito l’idea dei dormitori per l’emergenza freddo come risposta sociale al problema degli/delle homeless della città.
Un progetto, quello di Casa Don Gallo, che ha resistito trovando le risorse necessarie per andare avanti anche senza contributi economici pubblici attraverso l’attivazione degli stessi abitanti e soprattutto una progettualità e azione sociale che ha spostato il conflitto dalla strada, dalle pratiche di riappropriazione per il diritto alla casa, a livello istituzionale, incidendo pertanto sulle risposte politiche e sociali a questi problemi.
A noi interessa questo, la trasformazione del presente, perchè a questo dovrebbe servire la politica, a cambiare lo stato di cose presenti e i rapporti di forza nella società.
Noi saremo e siamo orgogliosi della nostra storia, della nostra autonomia, della nostra grande forza. Avanti casa Gallers, avanti Casa Don Gallo!
#UnaCasaPerTutti