“conosco il prezzo alto della coerenza in questa terra
di volta in volta sento chi la abita al fianco
e conosco bene il volto di chi la calpesta
l’ho visto troppe volte contro
vivendo come di notte il giorno e di notte ogni notte
guarda come arrivano le risposte.Terra di Nessuno – Assalti frontali
Gli Assalti frontali saranno LIVE il 7 dicembre sul palco del network meticcio di Casa Madiba. Sarà un grande concerto potente come la nostra rabbia, forte come il nostro amore per Moriba.
Sulla vicenda orribile della violenza su una bambina, ci sono molte omissioni e più o meno velatamente si vuole far passare l’idea che siccome per qualche giorno QUESTA persona è stata ospitata da Casa Madiba allora Casa Madiba è complice.
Come dire che le centinaia di persone ospitate dalla Caritas o da qualsiasi altra coop che si occupa di accoglienza fossero responsabili penalmente e formalmente delle azioni compiute da chi ha attraversato i propri spazi.
Ma la vicenda ha ancora più dell’assurdo (direi mostra un dato di realtà che poi spiegherò) perché QUESTA persona (informatore della Questura) è stata allontanata pochi giorni dopo essere stata accolta a Casa Madiba perché violento, spesso ubriaco e razzista nei confronti dei ragazzi dell’Africa sub sahariana e dopo neanche pochi giorni dall’allontanamento era già pronta e bella confezionata una denuncia contro di noi fatta da QUESTA persona per estorsione e violenza privata.
In pratica secondo il teorema costruito ad hoc tra informatore, qualcuno della Questura e della Procura, noi chiedevamo 400€ per dormire a Casa Madiba e chi non li aveva doveva lavorare gratis per l’organizzazione.
QUESTA persona è stata descritta dal resto del Carlino che pubblicò per primo la notizia, non come un indigente senza tetto accolto nella casa per pochi giorni (il tempo per essere usato per farci sgomberare) ma come un’attivista addirittura del Centro sociale PAZ (spazio sequestrato nel giugno 2008).
Che la polizia sia sempre nel torbido lo sappiamo eccome e qui viene il dato di realtà, di cui parlavo prima, che muove l’operato degli inquirenti su due livelli (con collegamenti preoccupanti con i neofascisti): 1) creare un immaginario mediatico negativo come narrazione privilegiata e prevalente del “centro sociale” (un po riduttivo definirci così) CASA MADIBA (che talvolta diventa PAZ) gettando discredito su attività sociali importantissime per le persone in difficoltà con le quali cerchiamo di costruire un percorso di riscatto, persone che altrimenti spesso divengono potenziale manovalanza per la microcriminalità. Associare questa narrazione alla retorica razzista e identitaria contro i rifugiati o profughi comunque sempre clandestini, mentre hotel in odor di malavita entrano nel business, i richiedenti asilo sono cacciati senza alcuna rete dopo il primo diniego (dati Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia) e spesso senza alcuna assistenza nemmeno per il vestiario (dati Guardaroba Solidale Madiba).
2) attaccare costantemente su vari piani e livelli mediatico, repressivo, ricattatorio, economico le nostre attività per farci desistere nel proseguire in questo percorso. In fondo chi ce lo fa fare di dedicare tutto il nostro tempo di vita agli homeless, al guardaroba solidale, agli sportelli contro sfruttamento e per il diritto alla casa, alla scuola di italiano, alla nuove forme di autoreddito con attività sociali come la Pizzeria sociale IL VARCO Rimini o i laboratori “Le cose che servono” e prendere denunce, calunnie, offese e stigma sociale quando potremmo fare il “circolino” con eventi, incontri rivoluzionari e raccontarcela? Ce lo fa fare la ricerca di un cambiamento possibile, la pratica di una solidarietà liberatrice capace di tematizzare il tema della produzione di nuovi diritti e della rottura dello Status quo, la fiducia nelle persone nella loro autonomia. Organizzare la rabbia e la frustrazione verso obiettivi comuni oltre la provenienza geografica.
In virtù di tutto questo chiedo a Manuel Spadazzi di fare il nome del funzionario della Questura che l’11 giugno del 2015 chiamò il Rimini – Il Resto del Carlino per dire che io e altre persone estorcevano denaro (400€ al mese) a QUESTA persona e agli indigenti che dormivano a Casa Madiba e li obbligavamo ai lavori forzati se non avevano il denaro, perché così avete scritto nell’articolo senza neppure sentirci prima di scrivere quelle accuse.
E vogliamo sapere come mai la Questura ieri ha omesso di ricordare o meglio rincarare (rispetto al nota che associa la nostra esperienza degna di pratica dei diritti e autorganizzazione a questo gravissimo fatto) che la persona allontanata celermente dalla struttura fu la stessa che ci denunciò sulla base di calunnie imboccate da qualcuno che ha usato QUESTO soggetto contro di noi mentre intanto dichiaravano socialmente pericoloso Moriba. Vergogna! E’ solo vostra la vergogna!
Una persona degna, un cittadino che ha rifiutato la logica assistenziale e le politiche di emergenza su un fenomeno strutturale come le migrazioni che ha sempre lottato per i diritti di tutti e tutte alla luce del sole e a testa alta. State usando tutti i mezzi possibili per tenere costantemente sotto assedio il nostro percorso e colpire affetti e relazioni che voi non potete capire.
Inutile dirvi che siamo allenati abbiamo imparato non solo a difenderci ma anche ad andare avanti “caparbi come castori, solidali come api, agguerriti come giaguari” consapevoli che la coerenza con le scelte più importanti ci sta facendo pagare un prezzo altissimo, che non meritiamo, perchè in contrasto fortissimo con lo stato di cose presenti, con i muri e i confini, con il razzismo e le paronoie identitarie dilaganti e con un autoritarismo delle istituzioni pericoloso. Ci vediamo oggi alle ore 17 per l’ Assemblea pubblica:dal diritto all’abitare all’accoglienza degna, per nostro fratello Moriba attivista antirazzista, per il nostro futuro. E ci vediamo domani nelle urne per fare sentire forte tutti il nostro NO alla riforma costituzionale e tutti i nostri NO che sono tanti si alla vita, ad un futuro degno.
Dobbiamo organizzare una risposta degna a questa indegna situazione. Madiba è fertile, darà i suoi frutti.
#SiamoTuttiMoriba #UnaCasaPerTutti #perlautonomia
Manila Ricci, attivista Casa Madiba Network