Condividiamo il post che abbiamo pubblicato insieme a Non Una Di Meno Rimini dopo l’iniziativa pubblica di Mercoledì 7 giugno “Verso la città della cura: neurodivergenze e neurodiversità” che ha visto la partecipazione della dott.ssa Serenella Grittani e Paola Doghieri, del Centro Autismo e Condizioni dello Sviluppo di Rimini.
Purtroppo una delle progettualità che potrebbe essere interrotta a causa delle mancate comunicazioni e delle mancate soluzioni da parte del Comune di Rimini rispetto al cantiere del centro servizi Pnrr, è legata ad una delle azioni del progetto per la comunità Madi Marecchia.
Il percorso partecipato prevede infatti una serie di macro azioni fra le quali anche interventi per l’inclusione di student* e neodiplomat* con certificazione 104 all’interno della Mostra/Mercato “ I custodi del cibo – Mostra/Mercato dei produttori indipendenti”.
La riflessione alla base di questi percorsi è che le persone con neurodivergenze sono spesso vittime di discriminazioni dirette subendo in vari ambiti trattamenti meno favorevoli in ragione della propria condizione, ma anche di discriminazioni indirette ovvero comportamenti apparentemente neutri che mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio.
Bisogna pertanto lavorare su questa doppia discriminazione, dentro la società favorendo momenti di scambio e condivisione nel riconoscimento delle neurodiversità, e non nel loro appiattimento perché ciò che è disabilitante è il contesto, lo spazio urbano, il sistema non le persone.
Per questo da Febbraio 2018 abbiamo ospitato i percorsi di tirocinio all’interno della mostra/mercato con ragazz* con certificazione 104, per questo abbiamo voluto valorizzare queste prime esperienze e percorsi anche nella progettazione dei Piani di zona, consolidando quindi l’intervento e ampliando i numeri de* ragazz* interessat*.
Per questo ci sembra ancora più assurdo, che a fronte di un progetto che riceve un piccolo contributo all’interno dei Piani di zona, nessuno dai palazzi, tecnici, politici, abbiamo voluto o pensato di informarci per tempo di quello che da qui al 26 giugno prossimo sarebbe successo con l’avvio del cantiere per realizzare il centro servizi con i fondi del Pnrr. Cantiere che precluderà l’accesso al piazzale antistante Casa Madiba dove si svolge la mostra/mercato, il guardaroba solidale, e gli spazi del Varco dove si trova la palestra autogestita, il magazzino e il forno sociale autocostruito, che verranno demoliti,. Le nostre vite valgono! I nostri progetti valgono!
DI SEGUITO IL REPORT DELL’INCONTRO DEL 7 GIUGNO SCORSO:
Ringraziamo di cuore Serenella Grittani e Paola Doghieri per la loro partecipazionre al primo evento “Verso la Città della Cura”.
Con loro abbiamo parlato di neurodiversità, concetto coniato negli anni ’90 da Judy Singer, che propone un nuovo sguardo verso tutti i funzionamenti neurologici considerati “non normali” dalla società. Questo nuovo sguardo richiede allə professionistə clinicə e allə educatorə di cambiare il modello usato negli ambiti della cura e dell’educazione delle persone “neurodivergenti”, e soprattutto nell’azione sui loro contesti: da come si parla delle neurodivergenze allə compagnə di scuola, fino alle strategie insegnate nelle famiglie.
L’intervento delle relatrici ed il confronto con il pubblico hanno evidenziato tante criticità nel nostro sistema,tra cui:
i criteri diagnostici basati ancora sulla presentazione “stereotipata” dell’autismo
il finanziamento inadeguato del supporto nelle scuole§
la scarsa comprensione dell’identità di genere “non conforme” nelle persone autistiche
e, in generale, la tendenza a pretendere che sia sempre e solo la persona neurodivergente ad adeguarsi al contesto e ad impegnarsi per superare le cosiddette barriere sociali. Le persone autistiche hanno sicuramente delle difficoltà intrinseche – un esempio per alcune è l’ipersensibilità alla luce o ai suoni – ma troppo spesso esse sono anche disabilitate dal resto della società.
È ormai evidente come questa liberazione dall’oppressione abilista e neuronormativa debba andare di pari passo con la lotta all’eterocispatriarcato e al suprematismo bianco.
Verso la costruzione della città che vogliamo. Verso la città della cura.
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