In risposta alle esternazioni e all’incompetenza di Matteo Zoccorato, consigliere comunale della Lega di Salvini
Proprio nel giorno conclusivo della settimana di mobilitazione contro gli sfratti e per il diritto alla casa, alla città e al territorio leggiamo sui giornali le esternazioni del consigliere comunale leghista, Matteo Zoccarato, che prende parola esprimendosi sul progetto di riqualificazione di Casa Don Andrea Gallo per l’autonomia approvato dalla Giunta comunale, svelando che non sa assolutamente di cosa sta parlando.
Il progetto portato avanti in questi anni da Casa Don Andrea Gallo è un percorso che ha ridato dignità ad un luogo abbandonato ed a decine e decine di senza fissa dimora permettendogli di riprendere in mano la loro vita e superare l’abbandono istituzionale fuori da una logica assistenziale.
La nascita e lo sviluppo di Casa Don Andrea Gallo per l’autonomia ha consentito di ridare vita a questo angolo di quartiere, avviando l’interlocuzione e la collaborazione con il vicinato e le associazioni in esso operanti. Zoccarato parla senza conoscere lo stato delle cose, parla aprioristicamente con il solito linguaggio leghista solo per provare ad innescare una polemica fuori luogo, prova ad avviare l’ennesimo attacco ai poveri, a chi è costretto ad una situazione di estrema povertà e contro chi si adopera per aiutarli attivando competenze e solidarietà dal basso, promuovendo l’autogestione e forme di autorganizzazione fra persone adulte, aiutandole ad uscire da una condizione di marginalità sociale alla quale sono altrimenti condannati e costretti. Promuovendo sicurezza e benessere sociale.
A Casa Don Andrea Gallo vivono 45 persone che in primo luogo si adoperano per la buona convivenza con il vicinato insieme ad un gruppo di attivisti e attiviste volontarie, e a tanti professionisti che si attivano dedicando parte del loro tempo all’aiuto degli/delle homeless della città. Abitanti, attivisti e attiviste che hanno instaurato rapporti e collaborazioni in questo territorio che dimostrano quotidianamente il loro interesse per il quartiere mettendo in pratica continui interventi affinché non si creino ghetti dell’esclusione ma spazi di vita che provino a dare risposte concrete ai bisogni sociali emergenti e a difendere i beni comuni e la loro privatizzazione, così come a favorire nuove forme di urbanistica sociale e partecipata attraverso il percorso partecipato Madi_Marecchia e le tante azioni che lo animano.
Insieme a noi ci sono tante e tanti cittadini che collaborano, che ci hanno sempre sostenuto concretamente, che hanno capito l’utilità del progetto e riconoscono il valore aggiunto che dà alla città. La ghettizzazione di cui parla Zoccarato è proprio quella che lui e il suo partito e questo Governo vorrebbero e che, al contrario, proprio un progetto come quello di Casa Don Andrea Gallo fa si che non sussista, lavorando affinché si eviti la creazione di quella condizione di ghettizazzione o peggio l’istituzionalizzazione della povertà e degli/delle homeless attraverso non-luoghi come i dormitori.
Noi chiediamo una casa per tutti, non un posto letto per l’emergenza freddo.
La lega attacca Casa Don Gallo perché casa Don Gallo è già un futuro possibile, perché Cassa Don Gallo è la risposta concreta, vera e tangibile alla retorica razzista, nazionalpopulista, machista e bianca.
Le storie di vita delle più di 170 persone accolte, la capacità di rispondere ai bisogni senza alcun intervento istituzionale costruendo nuovo welfare e nuove istituzioni, i tre abitanti di casa Don Gallo che tutti i giorni dalle 7 alle 9.30 di mattina garantiscono il servizio docce e toilette per una quindicina di persone senza casa che vivono nei ghetti prodotti dalle vostre politiche, queste cose Zoccorato non le sa.
Zoccarato non è nemmeno al corrente, per esempio, che Casa Madiba e Casa Don Andrea Gallo insieme alle associazioni del quartiere che operano sul Parco Marecchia hanno scritto una lettera alle Istituzioni locali e stanno lavorando ad una proposta per la riqualificazione del campetto da tennis nel Parco Marecchia affidato al CRAL di Hera, per toglierlo all’incuria e all’abbandono in cui versa e restituirlo al quartiere e alla cittadinanza come luogo di vita e nuova attivazione e partecipazione sociale. Molto spesso la smania di dire qualcosa di razzista bisognerebbe tenerla a bada, anche se si fa parte di un partito razzista; lo sappiamo benissimo che i ghetti fanno gola alla vostra propaganda razzista, abbiamo sempre lavorato proprio per l’opposto, per scongiurare la ghettizzazione dei poveri, di chi ha bisogno di accoglienza, integrando tutte e tutti nel quartiere che abitiamo.
L’abbiamo fatto e continueremo a farlo per la salvezza della nostra umanità e del nostro stato di diritto, così come continueremo a farlo disobbedendo sempre al clima di xenofobia e nazionalismo identitario che costruisce consenso giocando sulla retorica della guerra fra poveri come collante sociale. Che mille Case Don Gallo nascano!