Tuoni e lampi, tuoni e lampi… O presto tu vedrai!
Tuoni e lampi, tuoni e lampi… Senti gia’
Tuoni e lampi, tuoni e lampi… Sentirai e fuggirai tu!
Tu che non vedi la gente che soffre che piange e dispera…
Tu che non senti il lamento che si alza di giorno e di sera!
L’acqua è ritornata al Villino Ricci. Nel primo pomeriggio di ieri un operaio di Hera è tornato al villino e, con la stessa fretta con cui erano stati apposti, ha tolto i piombini applicati al rubinetto da un suo collega la mattina stessa. Il perché e le ragioni di questa operazione non ci sono del tutto chiare; visibile, ampia e forte è stata invece l’indignazione e la vicinanza espressa dall’ampia rete di persone solidali ed umane che si è costruita in questi ultimi mesi intorno all’esperienza del Villino Ricci.
Si è così deciso di cogliere l’occasione dell’assemblea di autogestione dello spazio e delle attività che ogni lunedì si svolge al villino tra le abitanti e gli abitanti per allargarne la partecipazione e discutere insieme di quanto accaduto.
Ne è nato un momento molto positivo di scambio e confronto nel quale sono state tante le tematiche affrontate, tutte collegate tra loro da un filo che ci parla della capacità e della sfida di cooperare ed autorganizzarsi tra i poveri, di costruire forme di mutualismo e solidarietà, di ampliare la capacità di fare inchiesta e produrre risposte ai bisogni materiali e vivi nati dentro la crisi attraverso sportelli informativi in rete tra loro, banchetti settimanali e campagne pubbliche sul tema dei distacchi.
Il dovere da parte delle Istituzioni di garantire l’accesso a beni fondamentali e vitali come l’acqua, ma anche luce e gas, non è un tema che riguarda ad esempio solamente chi attualmente vive al Villino Ricci ma interessa centinaia di cittadini che, a causa della perdita del lavoro o di entrate economiche non più stabili, si vedono tagliare gli allacci delle utenze e piombare i contatori in nome della morosità e del mancato pagamento delle bollette. Profitti e business di grandi multiutility quotate in borsa ed assetate di lauti guadagni come Hera che, senza nessun argine politico, travolgono violentemente la possibilità di una quotidianità dignitosa.
Ci pensiamo a cosa significa non poter fare la doccia o la lavatrice, non poter usare i servizi igienici, il riscaldamento o doversi affidare alle candele perché dal rubinetto di casa ti esce solo un filo di acqua o perché l’erogazione di energia ti è stata ridotta a pochi kW?
Il nubifragio che ha accompagnato l’assemblea del pomeriggio non poteva che farci tornare nuovamente a riflettere sui cambiamenti climatici prodotti dall’attuale modello di sviluppo tutto improntato al consumo di combustibili fossili e di fonti non rinnovabili per la produzione di energia.
Ci appare pertanto prioritario pensare anche al tema dell’autosufficienza energetica, sul fronte della garanzia dell’accesso a beni primari per un’esistenza degna e sul fronte, non secondario, di un futuro per la nostra madre terra e per i miliardi di esseri umani che la abitano. Mettere in comune competenze e conoscenze per sviluppare impianti alternativi di utilizzo e recupero di energia elettrica e riscaldamento, abbassando i consumi, gli sprechi ed i costi: sono anche questi temi rilevanti nella costruzione di modelli nuovi di città.
Partire dalla raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per innaffiare il nuovo orto che sta prendendo forma nel giardino del villino Ricci – riqualificato e liberato da erbacce e macerie grazie all’intenso lavoro in queste ultime settimane degli abitanti – potrebbe già essere un primo ed interessante passo.
L’assemblea si è poi trasformata in una festa collettiva. L’acqua è tornata al Villino Ricci e questo è fondamentale, senza acqua non c’è vita e chi nega questo diritto primario è contro la vita…
Per fortuna – a differenza del maxi dirigente comunale Fabio Mazzotti, che si qualifica sempre come triste e grigio burocrate dell’austerity privo di etica e umanità – non siamo gli unici a pensarla così, come ci ha ricordato Papa Francesco nell’ultima Lettera Enciclica “Laudato Sii”:
“Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità.”
Casa Madiba Network – Sportello per il diritto all’abitare ADL Cobas Rimini