Un’altra vicenda di razzismo nel settore turistico della nostra città, dove razzismo, precarietà e sfruttamento del lavoro sono più che interconnessi tra loro.
Un altro episodio di razzismo e xenofobia dopo quello avvenuto il 14 agosto 2020 a Viserbella alla Tana marina ai danni di Fatou e Adji e delle loro famiglie quando il cameriere, dopo aver preso l’ordinazione dal loro tavolo, si voltò verso un ritratto di Mussolini appeso nel locale e facendo il saluto romano disse “Scusa Benito per dover servire questi sporchi ne*ri”.
Qualche settimana dopo, a inizio settembre, questo nuovo episodio, altattrentanto grave, presso il Bagno 20 di Marina centro dove il titolare rivolgendosi al suo cliente di origini senegalesi ha detto “sei uno sporco ne*ro, e anche se ti lavi lo rimani”, aggressione alla quale si accompagnò la violenza di un altro cliente che aggredì il ragazzo spegnendogli una sigaretta sul braccio.
Quel ragazzo era Bass, che ieri, insieme alla sua compagna Aurora, ha denunciato quanto accaduto. “Il razzismo in Italia non c’è, si è forse ignoranti ma non si è razzisti” sentiamo ripetere spesso e leggiamo nelle narrazioni falsate sulle testate nazionali. Quanto accaduto nella nostra città questa estate, insieme agli altri fatti di cronaca avvenuti a livello nazionale negli ultimi anni e che hanno visto l’assassinio di persone nere, dimostrano però esattemente il contrario.
Grazie a Bass e Aurora, alla determinazione e al coraggio che hanno avuto nel fare emergere quanto accaduto, nel non aver voluto subire in silenzio, come fosse un fatto personale.
Grazie per aver portato razzismo e xenofobia fuori da una dimensione individuale, un passo fondamentale per riuscire a portare alla luce e riflettere sul sistema di privilegi e potere che vi è alla base e trasformarlo radicalmente.
Rassegna stampa:
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