Questa mattina in Romagna si sono svolti due importanti appuntamenti sul tema del diritto alla casa per tutti e tutte, segno che lì dove vivono e cooperano forme di autorganizzazione e autogestione nate nei territori per dare risposte degne alle povertà e al razzismo, si è capaci di incidere sul livello politico e di portare al centro della discussione i bisogni reali con l’obiettivo di dare risposte a domande concrete per la costruzione della vita collettiva all’interno delle nostre città.
A Cesenatico si è svolto un presidio sotto al Comune in occasione dell’incontro di una delegazione di solidali con il Sindaco dopo la morte di Obinna Imo in una colonia abbandonata e la marcia della dignità dello scorso Venerdì, a Rimini il tavolo per l’emergenza freddo presso l’Assessorato alle politiche sociali.
Tre anni fa eravamo contro l’emergenza freddo, oggi vediamo necessaria e indispensabile una risposta immediata ai bisogni abitativi delle numerose persone che vivono in giacigli di fortuna anche nella nostra città, cercando di strappare giorno dopo giorno pezzi di autonomia in un circolo vizioso ed infernale perché non trovano risposte adeguate alle loro domande.
La situazione attuale è molto diversa da quella dello scorso anno, abbiamo notato la crescita di un numero elevato di ragazzi fuoriusciti dai CAS, alcuni giovanissimi, privi di qualsiasi relazione con il territorio e informazione. Completamente abbandonati a loro stessi.
Con il Decreto Salvini la situazione non potrà che peggiorare. Intanto le temperature sono glaciali e il vento tagliente. Abbiamo iniziato un percorso di sostegno attraverso il servizio docce e il Guardaroba Solidale Madiba, la colazione, la merenda e l’uso della cucina sociale. Abbiamo riutilizzato il magazzino della casa e aggiunto nuovi posti letto. Ma anche supporto per le richieste di residenza per senza fissa dimora e per il rinnovo dei documenti, cercando di creare un rapporto virtuoso con i servizi e con l’Ufficio Immigrazione per salvaguardare i percorsi di vita di questi ragazzi e la possibilità, così difficile, di rimanere in regola con il soggiorno. La clandestinità è la tomba dei diritti e delle sicurezza sociale.
Non vogliamo cedere a questo presente.
All’incontro abbiamo chiesto che venga attivato al più presto un tavolo generale con tutte le cooperative coinvolte nell’accoglienza e le realtà sociali attive in città perché la situazione è grave e insieme bisogna trovare delle risposte immediate. Parliamo di vite umane.
Siamo rimasti delusi dalla mancanza di proposte fattive, la ristrutturazione e il riconoscimento di Casa Don Gallo non bastano e i 44 posti attuali messi a disposizione non sono posti che vanno contati per l’emergenza freddo. Abbiamo ribadito come sia necessario che gli interventi vadano pensati e programmati nel medio e lungo periodo e non a ridosso degli eventi climatici avversi.
Servono pertanto altre azioni concrete e soprattutto un’innovazione dell’intervento sociale, ad ogni livello, sulla situazione delle persone senza casa che sono molto cambiate in questi anni portando con se richieste, bisogni e necessità nuove che sono state generate dalle politiche respingenti e basate sull’emergenzialità e la straordinarietà degli interventi. Significativo poi che proprio in questo periodo gli operatori e le operatrici dell’accoglienza e gli educatori e le educatrici dei servizi scolastici e sociosanitari, si stiano mobilitando con presidi e iniziative in varie città, lo faranno anche a Rimini – La nostra dignità è la dignità di tutt@!, non solo per chiedere il rinnovo del contratto collettivo scaduto da 6 anni, ma proprio per il riconoscimento di quella dignità e rispetto che deve esserci sempre in ogni azione che interessa una vita umana.
L’autogestione può essere un metodo utile da attivare per contrastare la grave emarginazione adulta senza Dimora per promuovere la vera autonomia.
L’urbanistica partecipata può essere uno strumento per costruire nuove relazioni fra la società solidale che si organizza e le istituzioni, perché riqualificare uno spazio o ripensare il suo riutilizzo vuol dire soprattutto aprire le finestre per vedere chi c’è fuori, per sapere con chi stiamo dividendo quello spazio comune, quali sono i suoi bisogni e quelli collettivi.
Significa costruire insieme la vita collettiva dentro le città che abitiamo.
Al tavolo abbiamo anche parlato del dicembre di Natalizz-Azione, della giornata di domani con la Presentazione del Progetto Madi_Marecchia e di Casa Don Gallo e soprattutto la scadenza del Rimini – Corteo UNA CASA PER TUTT* di Sabato 22 Dicembre alle ore 15 Arco d’Augusto.
Un corteo che, dopo la marcia per Bafode, Ebere e Romanus di questa estate, vuole essere un momento comune e di partecipazione concreta per costruire insieme la città solidale, la Romagna solidale. Dare risposte a domande concrete!
Invitiamo tutti e tutte ad attivarsi nella costruzione di questo importante momento di attivazione e solidarietà attiva con le persone senza casa della nostra città e non solo.
#UnaCasaPerTutti