Diritto all’abitare degno: per continuare ad ampliare “il campo del possibile”

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Dopo la presentazione del libro “la colpa di non avere un tetto” @erisedizioni ieri al Bar Lento, questa mattina giornata di formazione con Daniela Leonardi autrice del saggio e ricercatrice ma anche attivista dei movimenti sociali.

Con Daniela abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci sul significato e senso politico delle nostre azioni e del nostro agire, ad ogni livello in cui siamo attivə ed impegnatə, ma anche sul modo in cui comunichiamo e diamo senso a quello che facciamo, per continuare ad “ampliare il campo del possibile”.

Poi si è sviluppata un’ulteriore riflessione, che speriamo di poter approfondire con Daniela, sull’importanza dei movimenti transfemministi nel mettere a fuoco come il lavoro di cura, altamente femminilizzato, non sia considerato, al pari di altri lavori ma piuttosto una propensione, un’attitudine, equiparato molto spesso al volontariato. Bassi salari, precarietà, risorse ridotte. Anche il piano di organizzazione a livello sindacale è importante e la pratica dello stato d’agitazione, che propone un’alleanza operatorə e abitanti, come abbiamo sperimentato la scorsa primavera a CDG, può essere una strada.Inoltre genere e colore della pelle non sono neutrali nella gerarchia sociale e politica di gestione delle persone senza tetto. Su questo ancora c’è tanto da fare.

Per questo è necessario occuparsi anche del tema delle risorse economiche, a partire dai fondi del Pnrr destinati a questo: casa, povertà, homelessness ma anche spingere da subito sulla rottura con modelli uniformanti e stigmatizzanti che mirano a massimizzare i costi ragionando solo sui grandi numeri e sugli interventi emergenziali e a bassa soglia e non sulle persone senza casa uscite da quella condizione.Per questo l’unico obiettivo possibile è ZERO homeless.

Una CASA per tuttə!

Per questo si è trattata di una mattinata davvero preziosa per provare a raggiungere questi obiettivi nei progetti attivati, nelle piazze e strade delle nostre città. Daniela ci ha anche aggiornato sulla situazione di Emilio, attivista No Tav e per la libertà di movimento, che è stato estradato in Francia, dove è attualmente detenuto.

Vogliamo Emilio libero!



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