Questa terribile guerra ci racconta molto di noi, di quello che siamo e quello che rischiamo di diventare. Questa mattina abbiamo partecipato al tavolo per l’emergenza Ucraina attivato dal Comune di RIMINI con gli Enti del terzo settore che si occupano a vario titolo dell’accoglienza nel territorio della Provincia.
Siamo felici che la Prefettura si sia attivata per aumentare e richiedere l’implementazione dei posti letto nei CAS del territorio cosi come la disponibilità degli hotel e di tantissime case e posti letto da parte di privati.
Sarebbe opportuno cogliere questo momento per costituire una rete locale capace di rispondere a tutti i bisogni di accoglienza per persone che a vario titolo a causa di una guerra, di uno sfratto, di una calamità naturale, la perdita del lavoro, per il loro genere, si trovino in una condizione di homelessness ovvero senza un tetto ed un rifugio. Un vero e proprio PIANO CASA.
Soprattutto visto l’acuirsi del problema abitativo in città (postpandemia, sfratti, homeless, stagione estiva) e delle caratteristiche del mercato di locazione privato del territorio con il costo degli affitti e gli affitti brevi stagionali in primis. La pandemia ci ha insegnato ancora di più l’importanza di un alloggio come spazio sicuro e di dignità.
Sarebbe molto grave tuttavia, se nascondessimo il fatto che, soli pochi mesi fa, sulle pagine dei quotidiani leggevamo “no ai profughi nella zona mare” perché erano di pelle nera, mentre ora sui media nazionali gli albergatori riminesi sembrano essere in prima linea nell’accoglienza delle profughe provenienti dall’Ucraina dai tratti caucasici. Esistono però evidentemente guerre e violenze che non vengono riconosciute da una parte di Europa bianca, la quale di fatto opera una classificazione delle vite umane, la cui importanza varia a seconda soprattutto del colore della pelle.
E questo è quello che sta avvenendo nel nostro territorio ma anche al confine tra Ucraina e Polonia, dove si selezionano i profughə lasciando indietro coloro che hanno la pelle nera. Sarebbe quindi un errore e un precedente negativo grave non affrontare anche a livello Istituzionale queste tematiche, non provare a dare delle risposte di sistema al problema dell’abitare nel territorio a partire da quello che si sta facendo per l’emergenza Ucraina. Facciamo appello a tutte le altre realtà sociali e associazioni del territorio affinché queste tematiche non cadano nel vuoto e siano motivo di riflessione collettiva e organizzativa.
Noi rimaniamo a disposizione e potete contattarci via mail ass.rumorisinistri@gmail.com.
Nessuna persona deve rimanere sola e senza una casa.
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI per la situazione Ucraina fornite dal Comune di Rimini:
• Per tutte le persone che sono già arrivate nel territorio o sono in arrivo dall’Ucraina devono recarsi al più presto all’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini in Piazzale Bornaccini 1, registrarsi e segnalare se c’è la necessità di essere ospitati.
• Per i servizi territoriali fare riferimento al Front-Offici stranieri ( https://bit.ly/3tvRMnc ) allo Sportello Sociale del Comune di Rimini ( https://bit.ly/35yxSQf ).
Cosa possiamo fare noi al momento per questa situazione:
A Casa Madiba Network è attivo due volte alla settimana il Guardaroba Solidale Madiba, raccolta e distribuzione di vestiario e generi di prima necessità, Lunedì e Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e il Punto d’ascolto homeless il Lunedì dalle ore 9.00 alle 11.00.
Orientamento e informazioni ai servizi territoriali per le persone che ci contattano telefonicamente.