#RIMINI – Nella giornata di ieri si è tenuto l’incontro in Prefettura conquistato dopo il presidio pubblico promosso sabato 28 maggio. Il confronto ci ha lasciato diverse perplessità; riscontriamo inoltre il fatto che anche ieri, come già accaduto altre volte in passato, non abbiamo avuto la possibilità di confrontarci direttamente con il Prefetto.
Al centro della nostra richiesta di incontro c’è il tema dell’abitare, nelle sue diverse sfaccettature, come già da diversi anni recepito dalla classificazione europea sulla grave esclusione abitativa (ETHOS) recepita dall’Unione Europea.
Anche a Rimini, come già accade in tante altre città turistificate la cui economia è quindi da decenni basata sulla monocultura turistica, il problema abitativo non è più relegato a chi vive una condizione di grave emarginazione o homelessness, ma interessa strati sempre più ampi di cittadinanza e residenti.
I costi sociali e urbanistici che il turismo sta producendo nel nostro territorio, senza regolamentazione alcuna, si stanno facendo sentire con forza e se sommiamo questi, allo sblocco degli sfratti post pandemia avvenuto all’inizio del 2022, alle conseguenze sociali ed economiche prodotte da due anni di sindemia e al caro-vita di questi mesi, l’effetto è drammatico (88 nuclei sotto sfratto con minori interessati, più di 300 homeless stanziali).
Durante l’incontro avuto ieri in Prefettura abbiamo presentato la Piattaforma per l’abitare degno che contiene alcune misure e proposte fattive (tra le quali il blocco degli sfratti come avveniva in passato durante la stagione estiva, la regolamentazione degli affitti brevi) che possono essere applicate nell’immediato e che possono dare intanto sollievo a chi vive in sistemazioni insicure (posizione in cui ad es. la classificazione ETHOS colloca gli sfratti).
La prossima settimana, il 14 e il 15 giugno, come Sportello casa saremo impegnatə con due colazioni anti-sfratto e solidali per evitare l’esecuzione di due diversi sfratti che coinvolgono due nuclei mono genitoriali composti da donne sole con minori e persone vulnerabili. Un intervento dell’Amministrazione comunale e della Prefettura permetterebbe a queste donne di proseguire l’impiego lavorativo stagionale trovato e di individuare una soluzione abitativa a settembre, quando il mercato di locazione privato non è più saturato dagli affitti turistici brevi.
Pensiamo che, all’esordio della stagione estiva, Rimini possa offrire un’immagine migliore che quella di una città, capitale europea del turismo, dove si utilizza la forza pubblica per sfrattare donne sole, minori e persone con gravi vulnerabilità. Per noi anche questa è violenza di genere.
L’albergazione dei nuclei sfrattati con il progetto dell’Albergo sociale ubicato in una struttura alberghiera a Torre Pedrera, non può essere l’unica soluzione, improntata in fretta, investendo grandi risorse economiche in una risposta di tipo emergenziale e inadeguata sotto il profilo delle ricadute psicologiche sui nuclei e i/le minori interessatə e senza coinvolgere fattivamente tutte le realtà che si occupano a vario titolo del tema e non solo gli ETS amici.
Per queste ragioni, Giovedì 9 giugno dalle ore 18:30, promuoveremo un presidio pubblico davanti al Consiglio comunale (retro piazza Cavour) in occasione di una seduta dello stesso.
La difficoltà di reperire alloggi, non riuscire a pagare l’affitto, trovarsi sotto sfratto non sono colpe e problemi individuali!
Facciamo passare il senso di colpa e la paura dall’altra parte! Estate 2022 Cartoline da Rimini: Turisti nelle case, cittadinə sotto un ponte!
UNA CASA PER TUTTƏ
ADL Cobas Emilia Romagna (Sportello casa e Rete operatrici sociali)