Nel pomeriggio di giovedì 26 gennaio 2023, il Presidio pubblico ZERO HOMELESS. Rivendichiamo insieme un Piano casa per la città! davanti al Consiglio comunale è stata l’occasione per riportare anche attraverso una presenza pubblica e fisica le criticità e i limiti legati alla modalità con la quale le istituzioni locali stanno affrontando il problema abitativo.
Il problema dell’abitare è infatti un problema sistemico e come tale andrebbe trattato, pensando a nuove forme di abitare inclusive e capaci di intercettare le molteplicità delle risposte che servono, non frammentando le azioni a contrasto della homelessness da quelle sugli sfratti ad es.. Essere senza casa o in precarietà abitativa è una condizione di esistenza che può essere più o meno passeggera e che tutte le persone che non hanno stabilità lavorativa, reti familiari possono vivere nella vita.
Per farlo servono nuove risorse da investire e risposte abitative, nuove strade da esplorare che chiamino in causa tutta la città, che sappiano dare voce a tutte le persone che vivono un problema abitativo, nella loro diversità e specificità.
Un intervento che non può prescindere dal chiamare in causa anche il settore turistico, che incide maggiormente su queste condizioni di estrema precarietà lavorativa e abitativa. Il problema non è il turismo in sè o l’arrivo di residenti temporanei, il nodo è avere consapevolezza di cosa questo produce sugli equilibri fragili della città. “Bisogna avere una visione della connessione dei processi. Le città fanno leva sulla capacità di attrazione per favorire lo sviluppo urbano ma ne ignorano le implicazioni. C’è ad esempio un problema di giustizia tra chi usa la città e chi paga per farla funzionare”.
Perchè allora non mettere a disposizione e riconvertire le strutture ricettive non più appetibili per il comparto turistico dove sviluppare esperienze di co-housing e vita in comune? Perchè non iniziare a pensare ad un cambio di destinazione d’uso per i tanti alberghi sfitti della costa, destinandoli ad un’edilizia residenziale sociale?
C’è poi tutto il tema delle affittanze brevi, sulle quali occorre assolutamente e tempestivamente intervenire con una regolamentazione, mediante diverse azioni, guardando e studiando quelle messe in campo in altre città turistificate, anche in Europa.
Per tutto questo crediamo che al presidio di ieri debbano seguire altri momenti di discussione, che abbiano la capacità a mano a mano di coinvolgere e attivare tutte le persone interessate dal problema, da chi è sotto sfratto a chi sta cercando un alloggio, da chi vive una condizione di homelessness a chi si scontra con il fenomeno del razzismo negli affitti, a chi come richiedenti asilo è in attesa da oltre 6 mesi di accedere al sistema di accoglienza (cas e sai).
Rivendichiamo insieme un Piano casa per la città! Mai più persone senza casa!
Sportello Casa ADL Cobas Emilia Romagna