Ancora un contributo sulla vicenda del Campo di via Islanda e la crisi esistenziale della città.
Quando si destinano risorse economiche pubbliche a progetti di inclusione sociale, contrasto alla marginalità, interventi abitativi è sempre una buona cosa.
Quando si prendono decisioni che hanno ricadute importanti sulla città e possono portare a contrasti perchè riguardano temi o minoranze da sempre escluse dai diritti sociali e dal diritto alla città e non si promuovo invertenti complessivi e partecipativi, funzionali a rimuovere tutti quegli ostacoli che potrebbero insorgere, non è mai una buona cosa.
Quando il Pd parla di diritti solo per un proprio tornaconto politico per far passare un intervento mal pensato (trasferimento Campo Via Islanda) perchè violentemente deciso dall’alto contro il basso, senza alcun coinvolgimento della cittadinanza, e si subisce un attacco di pancia, dalla stessa parte di città che fino ad ora era stata caldamente incitata, dallo stesso PD, allo stigma e all’odio contro venditori ambulanti, lavavetri, homeless, parcheggiatori abusivi, questuanti, richiedenti asilo è una cosa ridicola.
Le foto dell’assessore Morolli pubblicate dallo stesso lo scorso anno dopo il rastrellamento di homeless operato dalla PM alla stazione di Viserba e il claims “ripulita la stazione” parlano da se.
Il tentativo di dipingere il Villino Ricci come un luogo di devianza e e marginalità fotografando le pattumiere o il disordine dovuto alla perquisizione all’interno della casa dopo lo sgombero, è stato un tentativo mal riuscito di Gnassi e della sua corte di giustificare lo sgombero di quello che è stato un progetto di dignità e riscatto sociale per i senza casa della città importantissimo.
Gnassi oggi fa pagare alla città un prezzo altissimo ( e con lui i suoi editorialisti Enea Abati in primis che invocò la forca e la gnogna pubblica per i violenti madibers che si scontrarono con i neofascisti armati di catene), e fa i conti anche con gli effetti delle sue politiche e delle sue decisioni. I razzisti, chi soffia sulle paure e l’ignoranza si sta organizzando e manifesta.
E mentre si cerca di far passare un boccone mal digerito, quello delle microaree, ad una parte di cittadinanza da sempre coccolata e fomentata dal partito del Sindaco, con autoritarismo e disprezzo da un anno ci viene negato un incontro per la vicenda di Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia.
Un progetto che tutti i giorni fa i conti con le persone scomode che necessitano di tutto, per non soccombere alla devianza o alle economie di sopravvivenza che producono stigma, esclusione e paura.
Al tema macroaeree si macroaree no andrebbe anteposto, Una casa per tutti, nuove politiche abitative e sociali da attivare per rispondere da subito ai bisogni abitativi delle persone in condizioni di maggiore fragilità presenti in città.
Al tema della spesa pubblica, degli investimenti andrebbe anteposto più spesa pubblica per le politiche sociali e abitative nonché ridistributive della ricchezza nel territorio.
Ai claims prima gli italiani e meno diritti per qualcuno (rom, immigrati, abusivi di ogni tipo….) va anteposto prima le persone e più diritti per tutti.
Questo è quello che facciamo, caro sindaco, le anime belle ci sono, vivono e resistono. E si organizzano.
#DirittixTutti #UnaCasaPerTutti #NoDiscriminazioni#BassoVsAlto #DemocraziaVsAutoritarismo
Manila Ricci – Ass. Rumori Sinistri