Questa mattina un brutto risveglio a Casa don Gallo, non solo per il terremoto.
Un ragazzo di origine gambiana, conosciuto alla rete dei servizi per persone in condizione di homelessness, sul territorio da pochi mesi, ha aggredito gl* operatorə e gli abitanti della casa lanciando grosse pietre e spaccando il finestrino dell’auto di uno degli operatori. Il motivo? la frustrazione al rifiuto di farsi la doccia all’interno della casa dove lui non abita e nonostante proprio oggi fosse attivo il servizio docce alla mensa dei Frati, ha fatto sì che si scatenasse una furia cieca e violenta contro cose e persone presenti.
Quanto accaduto per noi non ha una sola e singola responsabilità, quella del ragazzo che dovrebbe solo vergognarsi per quello che ha fatto, ma è il prodotto della violenza sistemica che vivono le persone razzializzate e povere, un sistema che riproduce la marginalità e la violenza a partire dal sistema di gestione delle frontiere (come stiamo vedendo in questi giorni), passando dal circuito dei CAS (centri accoglienza straordinari) che per primi espellono proprio le persone che hanno più necessità e sono più difficilmente gestibili e problematiche sotto il profilo della salute mentale e delle dipendenze. E che così vanno ad ingrossare le filiere degli invisibili e della microcriminalità.
Quanto accaduto questa mattina è il prodotto di anni di mala accoglienza che produce nuovi invisibili e nuovi homeless che una volta fuoriusciti dai centri di accoglienza si ritrovano in spazi urbani sempre più escludenti anche dal punto di vista dell’architettura, privi di reti solidali e contatti e spesso anche di documenti.
Quanto accaduto è il prodotto anche di anni di politiche dell’odio verso le persone non bianche che spesso si traducono in ulteriore marginalizzazione e stigma sociale. L’odio chiama l’odio.
Situazioni che poi si riversano verso i servizi rivolti alla grave marginalità adulta e alle persone senza casa, servizi depotenziati da anni di definanziamenti e oberati di problematiche da gestire OLTRE le finalità dei loro progetti, con la difficoltà di fare rete con i servizi sociosanitari e quelli delle pubbliche amministrazioni per provare a rispondere fattivamente ai bisogni di questa tipologia di persone.
Siamo anche noi vittime di questo sistema e non accettiamo che le forze dell’ordine intervenute dicano, che sono anche responsabilità nostre queste situazioni perché li aiutiamo.
Per fortuna invece che li aiutiamo e noi diciamo anzi che servirebbero cento, mille progetti come quello di Casa Don Gallo.
Servirebbero nuove progettualità e risposte abitative per le persone con problematiche di poli abuso di sostanze e di tipo psichiatrico perché quelle attuali sono insufficienti e non adeguate, servirebbero nuove reti e servizi capaci di abbandonare l’approccio etnocentrico e a bassa soglia per lavorare insieme al fine di rispondere a queste situazioni ma anche per la società tutta, perché la nostra sicurezza dipende dalla capacità che abbiamo collettivamente di rispondere anche a queste situazioni.
Il nostro spazio è e rimarrà sempre uno spazio aperto, un varco possibile contro la violenza sistemica verso le persone razzializzate, povere ed invisibili, e proprio per questo, a partire dalla lettura dalle situazioni critiche presenti ora nel territorio, l’ Associazione Rumori Sinistri sta organizzando una formazione dedicata al contesto migratorio gambiano con la ricercatrice Viola Castellano e il mediatore gambiano Moustapha Kebbe per venerdì 2 dicembre.
Chiediamo a tuttə un sostegno per raccogliere i fondi necessari per riparare il vetro del finestrino dell’auto distrutto. La spesa è circa di 300/350 euro. Tra caro bollette e aumento generale delle spese e dei costi ma anche dei bisogni della gente in strada abbiamo bisogno di un vostro sostegno.
Come?
° tramite paypal intestato all’Ass. Rumori Sinistri ODV: clicca sul seguente link https://bit.ly/3KiRUNx
° tramite Bonifico bancario intestato all’Ass. Rumori Sinistri ODV:
IT68B0327324200000300106272
UNA CASA PER TUTTƏ!