Mappatura staffetta solidale
Partiamo dalla rete già esistente, con lo sguardo sulla città intera.
L’organizzazione della Staffetta Solidale per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione nel territorio di generi alimentari e vestiario si basa su un elenco interattivo delle persone attive, sulla mappatura urbanistica e sugli strumenti necessari per lo svolgimento delle azioni in sicurezza: protocollo di azione, permessi e autorizzazioni, assicurazioni personali, DPI, volantini con le indicazioni principali per la cittadinanza.
Tutto è impostato per potere aggiornare continuamente ogni parte dell’organizzazione.
Da quando si è delineato questo momento di emergenza sanitaria lo sforzo di riorganizzare la nostra rete sociale, intesa come rete di prossimità, è stato continuo. Non vogliamo però lasciarci guidare da un modus operandi emergenziale, nel senso che crediamo che le azioni da intraprendere debbano essere progettate e pianificate, non improvvisate, con un obiettivo chiaro a tutti, con modalità che possono valere anche in tempi “normali”, con interventi tempestivi che non siano frettolosi.
Sulla base di principi di vera partecipazione, e non sulla base di strutture verticistiche.
La nostra attività non la interpretiamo solo come offerta di un servizio – ma come disegno politico per una società solidale e mutualistica, dove l’autogestione possa essere il fulcro della vita comune, in equilibrio con le istituzioni. In applicazione dell’art.2 della Costituzione Italiana: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Vogliamo superare questa crisi sanitaria ed economica avendo presente che le modalità con le quali interveniamo adesso formeranno il principio per la futura gestione dei temi importanti della collettività: la salute (con il pilastro del medico di base), il lavoro (diritto a un lavoro e salario degno) e il reddito (il diritto ad una vita degna), la casa (una casa per tutti), nei confini della tanto auspicata conversione ecologica.
Per questo con il lavoro di Mappatura sui quartieri e le zone dove sono presenti gli attivisti e le attiviste attive nelle staffette ci permetterà di valorizzare il lavoro di prossimità e il concetto di abitanza, così da gettare le basi di una futura rete mutualistica che si attiverà oltre i servizi già esistenti e attualmente chiusi (Guardaroba Solidale Madiba, Caritas parrocchiali) considerando anche che l’uscita dal lock down comporterà ancora per molto tempo misure di contenimento e distanziamento sociale che comporteranno necessariamente un ripensamento dei servizi a supporto delle PSD e dei nuclei famigliari in precarietà abitativa.
Con la staffetta solidale continuiamo inoltre il nostro lavoro all’interno dei Piani di Zona del Comune, nonché del Piano Regionale Multiazione CASPER II – community lab sul tema dell’abitanza, implementando e ripensando le azioni in essere, guardando al futuro che verrà.
Associazione Rumori Sinistri