Persone senza casa: attivare la rete sociale per costruire spazi di dignità

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La Rete Sociale per le persone senza Casa – Rimini via via prende sempre più forma.
🚿Questa mattina attiviste e operatrici della nostra associazione e del Guardaroba Solidale Madiba sono state in visita e sopralluogo al servizio docce promosso dall’ Opera sant’Antonio Rimini. Grazie a Roberto e tutti i volontari per esserci sempre a sostegno delle persone piu vulnerabili, anche con il servizio mensa serale.

‼️ Tutti i mercoledì e venerdì dalle ore 7:30 alle 9:30, viene offerto il servizio docce a libero accesso, viene distribuito intimo nuovo e farmaci, organizzato da alcuni volontari e volontarie, tra cui Roberto.

💪🏾 La visita e stata l’occasione per confrontarci sull’organizzazione di questi servizi e sulla necessita di mettere in campo risposte per le persone senza casa che tengano conto anche del loro punto di vista e bisogno, evitando di uniformare e omologare gli interventi, per condividere insieme strategie e modalita di gestione di servizi importanti come quello legato all’igiene personale.

🏡 In vista della prossima apertura del Centro servizi per le persone senza casa, continuiamo a risposte che mirino a supportare le persone senza casa anche rispetto all’accesso ad un alloggio degno, in vista dell’inverno e tenendo conto dei cambiamenti climatici che espongono maggiormente le persone che non hanno un luogo sicuro in cui vivere.

Come scrivevamo nella ricerca “Camminare (insieme) domandando.
Resoconto di un “dialogo di ricerca” sui senza-tetto ai tempi del lockdown”
<< (…) una cosa e certa, non possiamo rimandare la discussione e la messa in opera di interventi di questo tipo perche siamo di fronte all’avanzare di una recessione che, con tutta probabilita, sara molto violenta: i senzatetto potrebbero aumentare considerevolmente(…). Lasciare i partiti xenofobi e populisti capitalizzare questa crisi per i loro scopi elettorali significhera lasciare che il problema si esasperi fino a scatenare una guerra tra poveri in cui tutti avranno da perdere. In ultimo, ci sembra importante sottolineare la necessita di sviluppare una vera e propria coordinazione che integri e metta in relazione le varie realta locali e sovralocali, al di la dei differenti approcci e dei specifici campi di intervento (pubblico femminile, minori, migranti…; guardaroba sociale, drop-in, unita mobile, …). Tale struttura dovrebbe essere in grado, in primis, di far circolare le informazioni in tempi rapidi a tutti gli attori e coordinare le diverse realta in modo da evitare lo sperpero di energie (sapere chi sta gia facendo cosa e di cosa c’e bisogno in un momento preciso, cosi da permettere di rispondere in modo piu rapido e pertinente); in secondo luogo, di permettere gli scambi e la riflessione comune su pratiche di intervento; infine, di fungere da ponte tra realta associative e istituzionali e permettere una negoziazione con le amministrazioni territoriali. Del resto, siamo convinti che, quali che siano le iniziative prese, perché perdurino nel tempo, esse debbano scaturire da una negoziazione collettiva che implichi tutti gli attori che ne sono in qualche modo toccati : utenti dei servizi, cittadini, operatori, amministratori locali e non. Si tratta di un compito delicato e non sempre facile, perché spesso esistono idiosincrasie e incompatibilità di fondo tra le differenti realtà, ma il periodo di “emergenza nell’emergenza” che viviamo, dal momento che obbliga a riconsiderare le priorità e ammorbidire le posizioni, può contribuire a dare il via a questa dinamica >>.

Questo e l’impegno che ci vogliamo prendere, tenere aperta e rafforzare questa dinamica per cambiare l’ordine delle cose.

CasaMadiba.net

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