#Riccione – Educatore di plesso a Riccione Pillola dolce amara
Venerdì 24 maggio abbiamo incontrato l’assessora Villa, delegata alle scuola, servizi educativi, politiche giovanili e cultura del comune di Riccione.
L’incontro ha toccato molteplici punti, sia di chiarificazione della nuova modalità di gestione nell’intervento educativo scolastico, sia di rivendicazione dei diritti di educatrici ed educatori impiegati nei servizi scolastici del comune.
In primo luogo l’educatore di plesso sarà attivo da settembre. Questo istituto modificherà l’assegnazione delle ore che sarà individuato su base scolastica. Questo permetterà alla scuola di avere a disposizione la risorsa educativa per la creazione, gestione e controllo di progetti laboratoriali dove gli alunni potranno ampliare le loro conoscenze e competenze. Tali progetti saranno creati insieme alla scuola, con insegnanti, alunni, genitori e dirigenza.
Per tale motivo richiediamo con forza la necessità di ore non frontali, non presenti nell’attuale bando.
Il ruolo dell’educatore, nelle scuole, è un anello di congiunzione tra territorio, scuola e famiglia, ma se questo non può partecipare agli incontri di delineazione dei progetti, quale peso potrà avere?
In secondo luogo da settembre, anzi ottobre, l’educatore di plesso sarà adottato in tutte le scuole di ordine e grado, senza distinzione.
L’assessora non ha però chiarito fino in fondo e si è riservata di invarci una comunicazione sulla questione se le ore stanziate nel bando copriranno l’intero anno scolastico dal primo all’ultimo giorno di scuola.
Pillola dolce amara quindi per educatori ed educatrici nelle scuole di Riccione: sarà garantita la continuità lavorativa grazie all’introduzione dell’educatore di plesso ma con i rischio che si consideri sempre l’anno scolastico ottobre/ maggio e non sono disponibili momenti di confronto ulteriori per la predisposizione della progettazione.
Rimane confermata la possibilità di partecipazione ai gruppi di lavoro, ma nulla di più, come a sottolineare che l’educatore é esterno alla scuola e non deve inserirsi troppo nella sua progettazione.
Per questo è fondamentale continuare la campagna per l’estensione del “educatore di plesso” in tutti i Comuni della Provincia e stiamo lavorando ad un appello rivolto agli enti locali e alla Regione affinchè siano garantiti ovunque sia servizi omogenei e di qualità e la piena dignità del lavoro educativo che preveda continuità lavorativa, omogeneità nell’organizzazione del servizio in tutta la Provincia di Rimini e il riconoscimento del lavoro non frontale come parte strutturale del lavoro educativo e dei progetti di inclusione scolastica e sociale.