Rimini per Mediterranea. #FreeMareJonio

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Mercoledì ci siamo collegati con Giulia dell’equipaggio di Mediterranea Saving Humans durante l’iniziativa di solidarietà con la Mare Jonio ( https://bit.ly/2Fn8XOx ).
La sua testimonianza, la voce diretta di chi ha salvato vite umane ed è ora sottoposto al controllo giudiziario (sono attualmente due i membri dell’equipaggio iscritti nel registro degli indagati, il capo missione Luca Casarini e il comandante, Pietro Marrone), è stata importante per attivare i migranti di Casa Don Andrea Gallo Rimini #perlautonomia e quelli che vivono e animano gli spazi del Network solidale, migranti che hanno deciso di promuovere per Lunedì 25 Marzo un presidio alle ore 18:00 in Piazza Cavour.
Per affrontare insieme questo mondo capovolto per chiedere il dissequestro immediato della Mare Jonio e il riconoscimento dell’impegno dell’equipaggio nel salvare vite umane nella frontiera più mortale al mondo, il Mare Mediterraneo.
Li avreste lasciati morire?
#FreeMareJonio #RightToTravel

👉🏿👉🏿 Invitiamo tutti e tutte a partecipare attivamente al presidio, un presidio di tutti e tutte coloro che non si arrendono a questo presente, le uniche bandiere che lo animeranno saranno quelle di Mediterranea.
Invitiamo tutti e tutte a portare qualcosa di arancione.

Perché questo presidio:
Mediterranea ha salvato 49 persone in mare, arrivate a bordo della Mare Jonio davanti alle coste di Lampedusa, dove sono rimaste per tutta la giornata del 19 marzo fino allo sbarco che è avvenuto in serata a Lampedusa. Finalmente i 49 migranti sono sbarcati, salvati grazie all’azione di Mediterranea dalla morte in mare e dalle violenze in Libia. I porti sono aperti, nonostante le dichiarazioni di Salvini.

Il Governo italiano continua a usare dichiarazioni retoriche e di pura propaganda politica senza dare priorità al rispetto dei diritti. Questo mentre si continua a morire, di ieri l’ultimo naufragio di cui si è a conoscenza.

Il salvataggio effettuato da Mediterranea dimostra la necessità di continuare ad essere presenti in quel tratto di mare.

La Mare Jonio è attualmente sottoposta a sequestro giudiziario, due membri dell’equipaggio iscritti nel registro degli indagati (comandante, Pietro Morrone e capo missione).
L’iscrizione di Luca Casarini nel registro degli indagati non ci sorprende, comandante e capo missione condividono la responsabilità delle scelte prese a bordo.

Il nostro atteggiamento non cambia, siamo certi di esserci mossi nel campo del diritto e della legalità.
Questa è anzi un’occasione giudiziaria per dimostrare la linearità del nostro operato e per fare chiarezza su quello che succede nel Mediterraneo centrale, come Mediterranea chiede da tempo.

Sarà dimostrato come non siano le navi della società civile a violare il diritto e quanto sia paradossale che un paese come la Libia, che non è un porto sicuro, abbia il “controllo” di un’enorme zona Sar.

La Mare Jonio non spegne i motori!

La Mare Jonio deve ritornare in mare, dove si continua morire e dove senza l’azione di Mediterranea queste 49 persone oggi in salvo sarebbero morte o nell’inferno libico. Lasciateci ripartire!

Chiamiamo tutte e tutti ad attivarsi e mobilitarsi con Mediterranea, per ribadire che i porti sono aperti e che le persone vanno salvate.

Rispondiamo all’appello di Mediterranea Saving Humans: a RIMINI appuntamento ore 18:00 in Piazza CAVOUR

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Testo da @Mediterranea Saving Humans:

Che rumore fa un albero che cade nella foresta se nessuno lo sente? Nessuno.
Lo stesso accade quando in mare centinaia di persone vengono lasciate affogare, senza che nessuno possa aiutarle.

Mediterranea nasce per questo, per dare voce a chi muore nel silenzio, per trovarsi laddove si vorrebbe che non ci fosse nessuno, per riuscire, fortunatamente, a salvare ieri 49 esseri umani in balia del mare da giorni. Eravamo l’unica imbarcazione civile presente, e nonostante la nostra presenza nelle stesse ore davanti alle coste libiche almeno trenta persone perdevano la vita.

E chissà quanti sono i naufragi di cui non ci giunge alcuna notizia.

Tutte le volte che impediscono alle navi solidali e umanitarie di monitorare il Mediterraneo centrale nessuno racconta più dei naufragi e delle morti, il salvataggio di ieri dimostra la necessità di continuare ad essere presenti in quel tratto di mare.
Crediamo sia il momento di mobilitarsi. Lo abbiamo sempre detto: Mediterranea vive in mare e a terra. Ed è una piattaforma aperta al contributo di tutti quelli che, come noi, non vogliono e non possono voltare lo sguardo dall’altra parte: siamo una moltitudine di soggetti e associazioni e liberi cittadini pronti a mettere il nostro progetto e la nostra nave a disposizione di tutti coloro che vorranno unirsi a noi.

Chiamiamo tutte e tutti ad attivarsi in ogni città, per ribadire che i porti sono aperti e che le persone vanno salvate. Potete farlo, oltre a partecipare alle iniziative di mobilitazione nelle diverse città, anche solo esponendo alla finestra o indossando qualcosa di arancione per ricordarci che oggi #siamotuttimediterranea perché vogliamo #restareumani .

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