ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO CON I MATERIALI AUDIO/VIDEO della giornata:
Questa mattina alle 6.45 digos, polizia municipale, vigili del fuoco sono entrati forzando l’ingresso principale del Villino Ricci. In pochissimo tempo forzando il cancello posto sul retro del giardino, sono entrati all’interno della struttura liberata e rigenerata il 23 maggio del 2015 (dopo il sequestro di Casa Madiba e lo sgombero di Villa Florentiva ed Eva), entrando con forza nelle varie stanze, rompendo porte e sbattendo le torce per illuminare sui muri.
Degli attuali venti abitanti (alcuni dei quali fuori città) all’interno della casa erano presenti 14 persone. Le forze dell’ordine hanno sequestrato immediatamente tutti i cellulari, così nessuno degli abitanti ha potuto avvertire i volontari e le volontarie della Coalizione sociale per il Villino Ricci, ne gli attivisti del Network di Casa Madiba.
Gli e le abitanti sono stati poi prelevati a forza, alcuni non hanno avuto nemmeno l’opportunità di vestirsi e sono usciti in pigiama, e poi sono stati caricati sul blindato e accompagnati in Questura.
L’amministrazione Comunale era stata informata già da sabato scorso che questa mattina sarebbe avvenuto il sequestro, gestito quasi interamente dalla polizia municipale oltre che dalla polizia. Nessuno ci ha informato o allertato.
Il sequestro dell’immobile è stato autorizzato dal GIP del Tribunale di Rimini, Sonia Pasini, la stessa che a luglio 2015 rigettò la prima richiesta di sequestro presentata dal Comune e dalla Procura, con delle motivazioni che ci sembra importante ricordarle soprattutto ora perché spiegano chi sono i veri MANDANTI di questa vigliaccheria che poco ha a che fare con il ripristino della legalità quando venti persone vengono lasciate in strada a ridosso dell’inverno: “vi è in corso una trattativa sullo spazio abitativo riutilizzato con l’Amministrazione Comunale pertanto il problema è politico e non di ordine pubblico e in tale sede va risolto“.
Quali sono allora i nuovi elementi che hanno portato lo stesso GIP a valutare in modo così diverso la nuova richiesta di sequestro? Eccoli!
Le UNICHE azioni politiche portate avanti in questi ultimi mesi dalla Giunta comunale sono state dirette ESCLUSIVAMENTE contro i poveri ospitati e accolti al Villino Ricci anziché improntate (come promesso) all’apertura di una trattativa sia sul progetto sociale dello spazio rigenerato e contestualmente di un tavolo allargato a tutte le realtà interessate sulle problematiche legate al diritto all’abitare, come avevamo richiesto all’Assessore Gloria Lisi, già da maggio scorso.
Dal Decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP di Rimini si evincono infatti diverse informazioni a riguardo e che confermano quanto scriviamo.
La prima è che il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha inviato (successivamente alla prima richiesta di sequestro rigettata dal GIP a luglio) una nuova missiva a Questore e Prefetto dove dichiarava che la struttura è inagibile (grande falsità oltre che scusa); la seconda è che sono riportate diverse dichiarazioni, messe a verbale dai dirigenti della questura e rilasciate dall’Assessore alla sicurezza Jamil Seedegholvad e dal dirigente massimo del Comune, Fabio Mazzotti, dove si fa più volte preciso riferimento alla presunta nonché falsa inagibilità dello stabile e che non vi era alcuna trattativa in corso sul progetto sociale legato al Villino Ricci.
Sulla base di precise posizioni politiche della Giunta pertanto il GIP ha autorizzato il sequestro.
Per questo in forma determinata siamo entrati in Comune, interrompendo la conferenza stampa del “Capodanno più lungo del mondo”, uno dei tanti eventi del cartellone RIMINING, che sembrano l’unica vera preoccupazione del Sindaco Andrea Gnassi, mentre aumentano gli homeless, arriva il freddo vero e la povertà è un dato materiale crescente in tutto il territorio provinciale.
Al Villino da settembre è nata la “Coalizione Sociale per il Villino Ricci“, che ha attivato tanti cittadini e cittadine, pensionati, studenti non riconducibili esclusivamente all’attivo politico di Casa Madiba. Dalla colazione è nato il progetto del “GUARDAROBA SOLIDALE” un’esperienza concreta per rispondere non solo materialmente alle necessità primarie come cibo e vestiti, ma con il preciso obiettivo di attivare gli e le abitanti del Villino e i poveri nei servizi proposti e nella costruzione degli stessi.
Da oggi viene a mancare uno spazio concreto per le persone in difficoltà di tutto il territorio, dove poter mangiare, lavarsi, vestirsi, essere ascoltati e orientati ad altri servizi qualora necessario. Il Villino era un vero e proprio avamposto territoriale contro la crisi, uno spazio attraversato e vissuto non solo da chi ci abitava, “una casa per tutti” come recita lo slogan del nostro sportello per il diritto all’abitare.
Prendiamo atto che a Rimini l’offensiva delle istituzioni tutte e del PD contro i poveri e i progetti per l’emergenza abitativa e il mutualismo nella crisi (non convenzionali e senza scopo di lucro) con l’arrivo del freddo e dell’inverno si fa ancora più violenta.
Per questo denunciamo con forza le modalità dure e inaccettabili, di vera e propria rappresaglia contro questa esperienza sociale, con cui è avvenuto non solo il sequestro dell’immobile ma anche delle persone che ci vivevano, sequestrate anche loro per più di 5 ore senza che gli fosse data la possibilità di comunicare con l’esterno.
Per loro questa sera si riaprono le porte degli unici due dormitori attivi nel territorio, la Pronta accoglienza della Caritas e la Capanna di Betlemme.
Questo significa che da stasera ci saranno altre persone che dormiranno in strada e che non saranno accolti nelle strutture già carenti perché i venti posti letti del Villino non ci sono più.
Se questa è la legalità, quella che brutalizza i poveri, quella che lascia le persone al freddo e in strada, allora la politica ha perso e bisogna celebrare il suo funerale.
A noi non rimane altro che continuare a lottare, a cooperare insieme dal basso contro l’alto per la giustizia sociale, la pace e la dignità per tutti e tutte.
Diceva Tom: “Mamma, dovunque un poliziotto picchia una persona
dovunque un bambino nasce gridando per la fame
dovunque c’è una lotta contro il sangue e l’odio nell’aria
cercami e ci sarò.Dovunque si combatte per uno spazio di dignità
per un lavoro decente, una mano d’aiuto
dovunque qualcuno lotta per essere libero
guardali negli occhi e vedrai me”.
Gli e le abitanti del Villino Ricci – Casa Madiba Network