Questa mattina come di consueto ci troviamo in via Fracassi sul retro del Villino Ricci per il Guardaroba Solidale Madiba in strada. Ogni Mercoledì infatti dal 26 novembre 2015, esattamente due giorni dopo il sequestro del Villino Ricci ordinato dal Sindaco Andrea Gnassi e avvallato dalla Procura e dalla Questura, abbiamo deciso di valorizzare e rendere visibile una pratica di mutualismo nella crisi nata proprio all’interno del Villino Ricci e che risponde alla necessità di dare sollievo ai poveri attivando altri poveri. Questa mattina siamo stati interrotti dall’arrivo di alcune volanti della polizia Municipale, con diversi agenti in borghese mai visti prima.
Sono stati prelevati i documenti di tutti i presenti, compresa una della coordinatrici del progetto e gli abitanti della Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia che si sono resi disponibili a sostenere ed impegnarsi in questa pratica e progettualità di mutualismo che ha diversi obiettivi: non solo distribuire beni di prima necessità a chi ne ha bisogno (vestiti, cibo ecc) ma anche attivare la società contro gli sprechi, per la ridistribuzione della ricchezza, per la sensibilizzazione sulla povertà che è il preciso prodotto di un sistema economico/finanziario di disuguaglianza come quello neoliberista.
Non comprendiamo lo scopo di quella che riteniamo una vera e propria intimidazione agita nei confronti di chi non solo sta rendendo visibile la povertà, ma sta attivando pezzi di società che in forma autorganizzata provano a rispondere ai bisogni del popolo, per trasformare quei bisogni in uno spazio di nuovi diritti per tutti e tutte.
Chiediamo pertanto alla giunta comunale e al Sindaco le ragioni di queste intimidazioni. Perché i poveri che si organizzano sono così scomodi e fanno così paura? 180 euro di verbale per mancanza di permessi di occupazione del suolo pubblico sono il prezzo di una legalità che ci dice che al momento non ce n’è per nessuno, c’è solo il Fiscal Compact, il patto di stabilità e l’austerità.
La debolezza in cui si trova tutta la politica a Rimini, e la sua subalternità ai poteri economici formali e informali o a quelli della magistratura rispetto alle istanze sociale e alle pratiche di mutualismo fino ad ora sviluppate, è un rischio per tutti e tutte non solo per chi come Casa Madiba Network si autorganizza. Ci appare evidente che siamo davanti ad un Sindaco e ad una politica indisponibile ad un discorso di negoziazione sociale che invece propone sempre – come avvenuto per gli sgomberi e i sequestri dell’anno scorso – l’ideologia legalitaria nella gestione amministrativa della vita civile e sociale con altri sgomberi, multe, polizia e intimidazioni. Dobbiamo aspettarci ora una nuova istruttoria pubblica o la necessità di una qualche evidenza pubblica per distribuire vestiti, cibo, tè caldo ai poveri della città? ma siamo davvero a questi livelli? VERGOGNA!
Ci sono pratiche nuove che si stanno dando in città, una sorta di imprenditoria sociale di classe, che va oltre ciò che è stato sviluppato fino ad ora. Il dibattito alla parrocchia del Crocifisso sui poveri e gli homeless, dove siamo interventi come Rumori Sinistri, ha messo in evidenza questi aspetti. Quello che c’è per i poveri non riesce a rispondere pienamente all’emergenza e alla crescita diffusa di un disagio sociale ed economico sempre più diffuso nel territorio.
L’approccio politico della giunta Gnassi rispetto a queste nuove pratiche di mutualismo e cooperazione sociale non ha mai colto e considerato gli aspetti NUOVI che caratterizzano questa vera e propria impresa sociale – il darsi delle regole all’interno di comunità aperte che creano legami sociali, imprese comuni, servizi e costituiscono reti sociali allargate e “ponti” dentro la città – lasciandole in una terra di nessuno e rapportandosi ad esse solo con legalitarismo, multe e la persecuzione dei vigili. Si tratta, invece a nostro avviso, di aprire un percorso capace di pensare e valorizzare interventi e pratiche sociali NUOVE nell’ottica di un rapporto con le Istituzioni che riconosca la piena dignità del mutualismo così come esso viene praticato e agito nel territorio. Non è con una multa di 180 euro che si piegano le ragioni sociali e politiche del Guardaroba Solidale Madiba alla legalità in nome peraltro della stessa legge che produce disuguaglianze e povertà e impone il patto di stabilità e il Fiscal compat.
A Napoli la giunta De Magistris ha approvato un regolamento per gli usi civici degli spazi occupati per esempio, muovendosi in una direzione opposta, molto coraggiosa, rispetto alle politiche della Giunta Gnassi. Se si può fare a Napoli perché non anche a Rimini? Ci pare evidente che questa giunta stia cercando uno scontro con i pezzi “ribelli” di una società civile che non trova negli strumenti politici, sociali ed economici la cornice giuridica e formale adeguata per sviluppare le pratiche di mutualismo e di contrasto della povertà.
Facciamo inoltre presente che, nonostante sia stata rigettata la richiesta dei nostri legali di dissequestro del Villino Ricci, ancora non siamo riusciti a recuperare il numeroso materiale del Guardaroba Solidale contenuto all’interno del Villino sequestrato così come i numerosi effetti personali degli e delle abitanti. Dopo un rimpallo di competenze su chi è responsabile della struttura sequestrata per il recupero del materiale (la Polizia Municipale dice la Questura, la Questura la Polizia Municipale) siamo venuti a conoscenza del fatto che non ci risulta sia stato fatto un verbale dei beni contenuti. Cogliamo pertanto l’occasione della vergognosa “spedizione punitiva” di questa mattina (da chi è partito l’ordine? iniziativa personale di quale dirigente dalla PM?) per chiedere pubblicamente a chi dobbiamo rivolgerci per recuperare i materiali contenuti all’interno del Villino così da poterli restituire agli abitanti e alle attività del Guardaroba Solidale Madiba, esperienza che andrebbe valorizzata qualificandola e non intimidendo chi, con tenacia, innovazione e determinazione, si impegna per i poveri e con i poveri.
Guardaroba Solidale Madiba – Casa Madiba Network