Quando diciamo che la precarietà abitativa è una condizione che accomuna sempre più persone pensiamo anche al fatto che in questa condizione ci possiamo trovare improvvisamente ciascuno e ciascuna di noi. Pur avendo pagato un affitto per 22 anni in maniera regolare, pur avendo un impiego stabile presso un’azienda del territorio per 18 anni. Poi arriva il fallimento dell’azienda, la cassa integrazione, il licenziamento e pagare con regolarità l’affitto di casa diventa difficile. In mezzo a questo una pandemia, che ha costretto all’isolamento milioni di persone e le cui conseguenze non hanno colpito in maniera omogenea ma che in molti casi, oltre alle conseguenze economiche, ha portato anche a disagi e disturbi psicologici, in particolare suə più giovani.
Questa mattina un nuovo presidio antisfratto dello Sportello casa ha portato al rinvio dello sfratto di Tiziana al 15 giugno, che si è trovata a vivere una situazione molto simile a quella appena descritta. Ci avviciniamo sempre più alla stagione estiva e l’impossibilità di trovare sistemazioni abitative alternative si azzera di pari passo.
In un contesto territoriale in cui il Comune non ha soluzioni in campo (l’inserimento di un nucleo famigliare sfrattato nella struttura utilizzata per il piano freddo è lampante rispetto a ciò) chiediamo che si ragioni nell’immediato almeno su una moratoria degli sfratti per la primavera e l’estate e una regolamentazione degli affitti brevi.
Non possiamo più rinviare una discussione seria sul tema dell’abitare, ci troviamo con una bomba sociale e chi governa la città pensa alle concessioni balnerari… Che la casa torni al centro dell’agenda politica riminese. Il nostro tempo è adesso e non siamo più disposti di aspettare!