Questa mattina rappresentanti dell’Associazione Diritti Lavoratori/trici Cobas, insieme agli abitanti del Villino Ricci e ad alcuni homeless stanziali sul territorio hanno svolto un volantinaggio comunicativo in piazza Ganganelli a Santarcangelo di Romagna, Comune in provincia di Rimini, sul tema delle nuove povertà e del diritto all’abitare.
Durante il volantinaggio è avvenuto un incontro con l’Assessore comunale alle Politiche Sociali Danilo Rinaldi con il quale si è convenuta la necessità di reperire nell’immediato un alloggio al fine di fornire una soluzione concreta colmando il disagio abitativo vissuto da queste persone.
Il percorso iniziato oggi non si fermerà però a questo caso specifico ma avrà una connotazione continuativa che vedrà ad esempio a breve l’apertura in città di uno Sportello informativo sulle tematiche della povertà e del disagio abitativo.
Di seguito il volantino distribuito durante l’iniziativa:
PER UNA VITA DIGNITOSA, LA CASA, LA PRIMA COSA!
La solidarietà – come bene ci insegna l’esperienza del Villino Ricci Rigenerato – diviene un’azione efficace se mossa in primis verso chi ci sta vicino: non serve andare a cercare il destinatario troppo lontano, le nuove povertà si stanno sviluppando sempre più frequentemente anche tra gli strati della popolazione che pensavamo essere garantiti, tutelati, al sicuro. E anche in piccoli comuni, come Santarcangelo di Romagna, 22.000 abitanti e interessata da numerose opere di riqualificazione urbana che negli ultimi anni l’hanno trasformata in una piccola perla sulle prime colline riminesi.
Grazie all’attività di inchiesta/vertenza svolta attraverso lo Sportello per il diritto all’abitare siamo venuti a conoscenza di una situazione di grave disagio abitativo presente a Santarcangelo di Romagna, territorio in cui come ADL Cobas avevamo già supportato alcuni lavoratori/trici in occasione di fenomeni di grave sfruttamento lavorativo all’interno di un’azienda.
Le storie personali che abbiamo conosciuto ci rimandano all’incipit di questo comunicato: nessuno può dirsi al sicuro dal rischio povertà, a maggior ragione in anni nei quali le politiche di austerità hanno eliminato quasi totalmente il welfare e i servizi alla persona. È sufficiente un licenziamento, l’insorgere di una malattia, la perdita di un’entrata economica fissa per ritrovarsi sotto sfratto e senza un tetto. E senza la casa diventa impossibile tutto il resto: innanzitutto la ricerca di un lavoro, strettamente legata alla possibilità di lavarsi, cambiarsi gli indumenti sporchi, riposarsi, rifocillarsi. Il mantenimento di un buono stato di salute psico-fisica e di lucidità mentale è messo a dura prova dalla vita in strada!
Questo quadro viene confermato anche dall’ultimo Rapporto sulle povertà della Caritas dal quale emerge un aumento, nel territorio santarcangiolese, dell’afflusso di persone ai propri sportelli per le quali si evidenzia come la mancanza o la riduzione dell’attività lavorativa determini l’insorgere delle problematiche relative agli sfratti per morosità (aumentati significativamente negli ultimi anni) e alla difficoltà nel pagamento delle utenze domestiche (acqua, luce, gas), spese mediche, assicurazioni auto o rate mutui.
La casa, la prima cosa. Sappiamo degli accordi tra l’amministrazione comunale e Acer volti alla costruzione di nuovi alloggi popolari, ma restiamo convinti che questo tipo di interventi non sia risolutivo, così come non lo è trattare il disagio abitativo sempre e solo come emergenza, affidandosi alle strutture di accoglienza o ai residence, per entrambi i quali avviene un enorme sperpero di denaro pubblico senza che vi sia un meccanismo di attivazione, autonomia e liberazione dalla condizione di povertà per le persone interessate. Perché invece non pensare al riutilizzo e riqualificazione delle strutture sfitte e inutilizzate? Lungo la via Emilia numerose purtroppo sono le aree industriali chiuse a causa della crisi e rimaste abbandonate che si potrebbero destinare all’emergenza abitativa, preservando in questo modo il territorio da nuove colate di cemento.
Un piccolo Comune potrebbe essere proprio l’avamposto da cui sviluppare buone pratiche.
Inizia oggi un nuovo percorso di rivendicazione sul tema del diritto all’abitare in questa città!
Se sei sotto sfratto, se hai subito un distacco delle utenze (acqua, luce, gas), se hai necessità di avere informazioni sulla regolarità del tuo affitto puoi contattarci a questo numero: 327.3675474
Sportello per il Diritto all’Abitare – ADL Cobas Emilia Romagna