Il 20 maggio 2015 è stata sgomberata e posta sotto sequestro Casa Madiba Network. Il blitz della polizia è arrivato inaspettato e senza preavviso. Oltre a homless, un collettivo studentesco, un laboratorio APE di autorecupero e riutilizzo, una squadra di calcio, un orto sociale, il Madiba Sound Family è stata sgomberata anche una scuola di Italiano per migranti finanziata dal progetto provinciale: Parole in Gioco.
Scuola Madiba ora non ha più una sede, i libri, i quaderni e il materiale didattico della scuola sono stati sequestrati e portati in un deposito alcuni sono rotti e altri sono persi. All’interno della scuola di italiano passavano tanti ragazzi e ragazze di tutte le nazionalità e i colori che si vedevano e si ritrovavano tutti i mercoledì e giovedì in quello stabile che oggi e vuoto e senza vita.
La scuola di italiano era un luogo di socialità condivisione di esperienze e conoscenze e sappiamo bene signor sindaco che il primo modo per entrare in una società ed emanciparsi è la conoscenza della lingua. Muoversi nel territorio, conoscere i propri diritti, sapere dove sono uffici e spazi comunali sono i primi passi per integrarsi e muoversi in una società ostile persino per chi la lingua la conosce bene. Ora più di dieci ragazzi non hanno una sede dove finire il loro percorso scolastico per non parlare dei loro quaderni e dei loro libri rotti e rovinati dallo sgombero violento. Una scuola di italiano, si, un può fuori dalla righe, perché spingeva all’indipendenza all’autorganizzazione e alla condivisione di competenze, in una logica non verticistica ma orizzontale comunque una vera scuola di italiano che metteva dentro competenze e professionalità.
Chiediamo quindi che l’amministrazione comunale si adoperi perchè l’immobile usato da casa Madiba sia subito dissequestrato e ridato alla vita e ai progetti che in un anno e mezzo hanno trovato spazio in quelle mura.
I ragazzi e le ragazze di Scuola Madiba