Questo articolo fa parte della raccolta #SequestroVillinoRicci: comunicati, lettere di solidarietà e analisi sul sequestro e sgombero del Villino Ricci, avvenuto lunedì 23 Novembre.
- Legalità, quanti delitti si commettono in tuo nome – Leonardo Montecchi
- Costruire insieme i luoghi dove possa abitare la speranza – Ennio Grassi
- Gnassia… – Moreno Neri
- Comunicati di solidarietà delle realtà politiche
- Basta mistificazioni e bugie sul Villino Ricci, luogo di vita e dignità – Coalizione Sociale per il Villino Ricci
- Basta! La casa è un diritto ed una necessità. Siamo stanchi di essere sgomberati! – Antonella, occupante del Villino Ricci
Pubblichiamo di seguito il testo scritto da Antonella, una delle abitanti del Villino Ricci. Il testo racconta bene anche gli aspetti emotivi di chi subisce la violenza della povertà ogni giorno ma anche quella dello Stato che è incapace di valorizzare esperienze e progettualità che nel villino rigenerato avevano trovato una dimora degna. Le regole – dietro le quali si trincera il Sindaco, Andrea Gnassi – o si scrivono e cambiano insieme o se vengono imposte a suon di sgomberi e rappresaglie sui poveri, non sono regole ma abusi di potere contro i poveri della città. Come quello che è accaduto il 23 novembre. Per questo verrà impugnato dai nostri legali, entro i termini previsti per legge, il sequestro del Villino e a breve lanceremo un’iniziativa pubblica per la scrittura della “CARTA DEL VILLINO RICCI“, una carta di principi e di regole della Rimini Degna contro la povertà e le politiche di austerità della Giunta Gnassi/Mazzotti.
Campagna #UnaCasaPerTutti
Basta! La casa è un diritto ed una necessità. Siamo stanchi di essere sgomberati!
Lunedì 23 novembre siamo stati sgomberati dal Villino Ricci, la casa che avevamo riconquistato il 23 maggio 2015, dopo il sequestro di Casa Madiba e lo sgombero di Villa Florentina ed Eva, per non rimanere in strada.
Il Villino Ricci è uno spazio in via Ceccarelli 14, che abbiamo riportato alla vita dopo una lotta per avere un posto dove poter vivere e dormire.
Adesso siamo di nuovo senza casa e ci ritroviamo di nuovo a dormire nei centri di accoglienza come la Madonna della Carità (Caritas) e la Capanna di Betlemme (Papa Giovanni).
Noi siamo stufi di essere trattati come degli animali e come dei pregiudicati.
Avevamo fatto dei grandi progressi come il Guardaroba Solidale che si svolgeva ogni mercoledì della settimana: in questa giornata aiutavamo altri poveri che erano per strada, accoglievamo altre persone che soffrono e soprattutto stavamo in compagnia come una famiglia, mangiavamo insieme ed avevamo la possibilità di vestirci.
Adesso tutto questo è svanito. Quel lunedì mattina (il giorno del sequestro e dello sgombero, ndr) erano le 6:00 del mattino. La polizia insieme ai vigili del fuoco e all’ambientale sono entrati rompendo uno dei lucchetti dei catenacci che usavamo per chiudere i cancelli del Villino la notte. Sono entrati, ci hanno puntato delle torce di luce davanti agli occhi, abbiamo sentito rumori di porte che venivano rotte, specialmente quella del Guardaroba solidale.
Io e i miei amici siamo stati portati in questura dove ci hanno controllato i documenti, ci hanno preso le impronte digitali e ci hanno sequestrati i telefoni per non avvisare i nostri amici di Casa Madiba Network.
Basta, non vogliamo più la violenza. Vogliamo i nostri diritti, dignità e solidarietà e non essere trattati come delle bestie perché noi siamo persone, non animali che vengono cacciati dalle loro gabbie.
Ma la lotta non è ancora finita perché fin quando la giunta comunale ci toglie i nostri diritti noi lotteremo per riconquistarceli, perché tutte le persone abbiano una casa e riconquisteremo il Villino Ricci che alla fine avevamo occupato per avere un posto al caldo.
Ci eravamo dati da fare con tanto ingegno per mantenere quella struttura pulita ed alla fine ci hanno accusato di non aver rispettato le norme igieniche e di aver usato l’energia elettrica e l’acqua abusivamente.
Noi siamo dei poveri innocenti che abbiamo bisogno di avere un tetto per vivere e dormire ma la politica non ragiona su questi problemi: ad esempio ci sono tanti posti abbandonati, tante case vuote perché le persone non hanno soldi per comprarle. Il sindaco Gnassi dovrebbe pensare ai bisogni di noi poveri e di non spendere i soldi per la pista di pattinaggio.
Alla fine però siamo convinti che quest’anno il “Capodanno più bello del mondo” ce lo faremo sicuramente al caldo!
Antonella, abitante del Villino Ricci Rigenerato
Giovedì 26 Novembre 2015