Questo articolo fa parte della raccolta #SequestroVillinoRicci: comunicati, lettere di solidarietà e analisi sul sequestro e sgombero del Villino Ricci, avvenuto lunedì 23 Novembre.
- Legalità, quanti delitti si commettono in tuo nome – Leonardo Montecchi
- Costruire insieme i luoghi dove possa abitare la speranza – Ennio Grassi
- Gnassia… – Moreno Neri
- Comunicati di solidarietà delle realtà politiche
- Basta mistificazioni e bugie sul Villino Ricci, luogo di vita e dignità – Coalizione Sociale per il Villino Ricci
- Basta! La casa è un diritto ed una necessità. Siamo stanchi di essere sgomberati! – Antonella, occupante del Villino Ricci
Comunicato Stampa Altra Emilia Romagna Rimini in seguito allo sgombero del Villino Ricci
Sicuramente non sarà piaciuto all’anziana signora Ricci (che ha donato al bene comune la propria casa per farne un uso sociale) il fatto che le forze dell’ordine abbiano sgombrato in modo sbrigativo i 14 residenti dell’omonimo villino. Persone (italiani e stranieri) che, a causa della perdurante crisi e del conseguente aggravarsi dell’emergenza abitativa, si sono trovate con redditi troppo bassi per mantenere un affitto e che hanno trovato nel network di associazioni e volontari che gestiva l’occupazione un percorso di recupero della speranza. L’azione di oggi, a fronte inoltre di un precedente pronunciamento contro lo sgombero della GIP del Tribunale di Rimini, apre una nuova ferita tra chi combatte per opporre alla barbarie in cui tutto è legato al denaro ed al potere una alternativa di un altro mondo possibile. L’ALTRA EMILIA ROMAGNA DI RIMINI esprima una netta condanna di queste procedure che pongono esigenze irrinunciabili alla sopravvivenza di ogni essere umano alla stregua di problematiche di ordine pubblico. Ricordiamo che al villino Ricci si organizza lo scambio di vestiti ed altri oggetti oltre alla somministrazione di pasti sociali. E tutto questo non pesa un € sul bilancio comunale. Auspichiamo il rientro di questa decisione e l’apertura di tavoli con le associazioni e le forze politiche impegnate a definire un percorso che risolva il problema a monte, innanzitutto con il riutilizzo dei tanti spazi abbandonati e lasciati in dote alla speculazione.
Sgombero Villino Ricci, la politica è responsabile
On. Giovanni Paglia (SI)
A Rimini riprende l’offensiva delle istituzioni contro i poveri e gli spazi sociali, nel primo giorno di vero freddo dell’anno.
Stamattina è stata sgomberata l’esperienza del Villino Ricci che ospitava 15 persone.
Queste persone sono state recluse in Questura per cinque ore e private dei telefoni sin da subito per impedire loro di comunicare con l’esterno.
Su queste modalità dure e inaccettabili presenterò un’interrogazione al ministro degli Interni.
Il Villino Ricci è una struttura di proprietà comunale, lì dove erano stati attivati vari progetti di mutualismo contro la crisi come il Guardaroba Solidale, dunque questa volta le responsabilità della politica e del partito di governo, il PD, sono dirette.
Per noi occorre combattere la povertà, non i poveri.
On. Giovanni Paglia – deputato Sinistra Italiana
Comunicato PRC Rimini su sgombero Villino Ricci
Apprendiamo che le progettualità sociali del Villino Ricci sono ora sotto sgombero.
La Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Rimini esprime la massima solidarietà nei confronti delle e degli occupanti del Villino Ricci sotto sgombero dall’alba di quest’oggi.
Ancora una volta si è scelto di leggere il tema delle povertà sotto la lente distorta dell’ordine pubblico con un ruolo politico sempre più marcato di prefettura e questura tanto nell’accesso agli spazi pubblici quanti nella gestione delle piazze.
Ribadendo la nostra vicinanza alle progettualità sociale del Villino Ricci, estranee tanto alla logica spartitocratica tra mondo cattolico e sistema cooperativo quanto al business dell’accoglienza.
Rilanciamo la necessità di creare reti solidali connettendo le progettualità in essere e creando un fronte comune anche a livello territoriale contro il liberismo e contro chi privatizza i beni comuni e sgombera le progettualità sociali.
Segreteria Provinciale PRC Rimini
Nota del M5S Rimini sullo sgombero del Villino Ricci
Lo sgombero di Villino Ricci dimostra ancora una volta come, a Rimini, la politica del dialogo sia arrivata ormai al capolinea. Il M5S è sempre dalla parte della legalità e del rispetto delle regole, questo è un aspetto imprescindibile nel nostro MoVimento che vogliamo, ancora una volta, rimarcare.
Tuttavia i metodi coercitivi della Giunta Gnassi – benché extrema ratio del ripristino della legalità – attestano la palese incapacità di evitare il proliferare di situazioni ad elevata conflittualità. Situazioni tutte che, nella maggior parte dei casi, sono determinate dall’evidente assenza di dialogo del Sindaco con tutte le parti sociali. Prerogativa questa ormai tristemente nota del primo cittadino che doveva fare del Garampi un palazzo di vetro e che invece – come i fatti attestano – ha ridotto il palazzo ad un fortino accessibile a pochi.
Il ricorso all’uso della forza non può essere la soluzione, perché alimenta l’esasperazione e il clima di tensione in città; uno scontro che rischia di contrapporre agli occupanti le forze dell’ordine che sono lì solo per svolgere il proprio lavoro e che, proprio come servitori dello Stato, dovrebbero essere tutelati.
Per questo chiediamo, ancora una volta, che l’amministrazione comunale faccia di tutto per trovare una soluzione il più possibile condivisa, che non lasci dei cittadini all’addiaccio e riporti un clima di civile convivenza.
Marco Affronte
Marco Fonti
Carla Franchini
Giulia Sarti
Raffaella Sensoli
Gianluca Tamburini
Attivisti M5S Rimini
MoVimento 5 Stelle Rimini
Comunicato Stampa SEL Rimini
Nell’apprendere dello sgombero del Villino Ricci, Sinistra Ecologia e Libertà della provincia di Rimini intende esprimere, innanzitutto, solidarietà e vicinanza alle persone cacciate in strada ed a chi ha trasformato un luogo abbandonato e degradato in un luogo di mutualità solidale soprattutto nei riguardi dei senza casa. Ancora una volta la strada che prefettura e questura scelgono per rispondere a problemi sociali è quella di agire con la forza e di rifiutare il dialogo. L’ex prefetto Palomba aveva detto che l’emergenza casa era una priorità e che occorreva dare una risposta per recuperare posti letto sia per i rifugiati che per l’emergenza abitativa, evidentemente quelle parole oggi non valgono più . Non sappiamo quale ruolo l’amministrazione comunale abbia svolto in questa occasione, ma mentre l’inverno si avvicina ed il freddo comincia a farsi sentire, lo scorso anno diversi sono stati i morti di senza casa qui a Rimini, il comune di Milano ad esempio ha varato un piano freddo per accogliere 2700 persone, qui invece si sceglie di sgomberare. Auspichiamo in un ripensamento, che l’Amministrazione comunale e la Prefettura sappiano ritrovare e riallacciare il dialogo con gli occupanti, perché solo il dialogo e l’ascolto può permettere di dare risposta a problemi che hanno esclusivamente una motivazione sociale e sarebbe sbagliato trasformarli in problemi di ordine pubblico.
Luigino Garattoni – Coordinatore Sinistra Ecologia e Libertà, provincia di Rimini
Piena solidarietà agli occupanti del Villino Ricci di Rimini
PCL Romagna
Come sempre la macchina repressiva statale si scatena contro chi non può difendersi, né con la legge né con la forza.
In questa società “celere” è il rispetto delle leggi statali (“ordine” e proprietà), ma non l’appagamento delle esigenze primarie dell’essere umano: il lavoro e la casa.
Pur di mantenere “l’ordine” gli sfruttati possono continuare a vivere nelle loro ristrettezze e nella loro instabilità economica.
Noi del Partito Comunista dei Lavoratori proponiamo la REQUISIZIONE DEGLI APPARTAMENTI SFITTI (ANCHE ECCLESIASTICI) PER RISOLVERE IL PROBLEMA ABITATIVO !
Non ci sono scorciatoie: alla forza di questa “legge” bisogna rispondere con un grande movimento di massa, l’unico che potrà proteggere gli sfrattati, ridare il lavoro ai disoccupati e la casa a chi non ce l’ha.
Il Partito Comunista dei Lavoratori fa appello a tutte le forze politiche, sociali e di movimento per la creazione di un grande fronte anticapitalista e non per concorrere a qualche scranno alle prossime amministrative comunali.
Partito Comunista dei Lavoratori – Sez. Romagna