Questo articolo fa parte della raccolta #SequestroVillinoRicci: comunicati, lettere di solidarietà e analisi sul sequestro e sgombero del Villino Ricci, avvenuto lunedì 23 Novembre.
- Legalità, quanti delitti si commettono in tuo nome – Leonardo Montecchi
- Costruire insieme i luoghi dove possa abitare la speranza – Ennio Grassi
- Gnassia… – Moreno Neri
- Comunicati di solidarietà delle realtà politiche
- Basta mistificazioni e bugie sul Villino Ricci, luogo di vita e dignità – Coalizione Sociale per il Villino Ricci
- Basta! La casa è un diritto ed una necessità. Siamo stanchi di essere sgomberati! – Antonella, occupante del Villino Ricci
Costruire insieme i luoghi dove possa abitare la speranza
La vicenda del Villino Ricci ci deve insegnare molte cose.
La distanza che separa le nostre Istituzioni dai problemi veri, dei poveri e degli emarginati nelle varie declinazioni, è grandissima e irresponsabile, per i segnali che manda a quanti chiedono aiuto e fuggono dalla fame e dalla guerra; ciò accade quando si “interpreta” il problema come una bellicosa questione di ordine pubblico o di norme da applicare secondo logiche formalistiche e dunque inevitabilmente ingiuste e controproducenti.
La risposta alla povertà e all’abbandono di quanti non hanno oggi né presente né futuro non è il pezzo di pane o l’accoglienza occasionale, ma un progetto di vita.
È costruire insieme i luoghi dove possa abitare la speranza.
È ciò che avevano avviato i ragazzi del Villino Ricci, contando solo sulle proprie risorse fisiche e morali e la collaborazione di realtà della società civile semplicemente consapevoli della posta in gioco.
Sarebbe bastato visitare il Villino Ricci per comprendere ciò che avveniva dentro: una piccola ma straordinaria e formativa esperienza di civiltà e di etica della condivisione.
Se questo è stato avvertito come eversivo e illegale da chi dovrebbe tutelare il diritto ad una vita decorosa allora davvero dobbiamo tutti preoccuparci.
A Rimini si può morire sui marciapiedi nei pressi della stazione nell’indifferenza delle Istituzioni e di quanti tutelano solo il proprio “utile”.
Così si uccide, un po’ alla volta, lo spirito stesso della democrazia e dello stato di diritto.
Ennio Grassi – Saggista e critico letterario