Questa mattina presto siamo stati con la staffetta antisfratto, composta anche dagli abitanti di Casa Andrea Gallo #perlautonomia, davanti all’abitazione di Paolo e Candida, in occasione del terzo accesso dell’ufficiale giudiziario. Vista oltre alla nostra presenza sul posto anche quella dei proprietari dell’appartamento e del loro legale, per evitare che la situazione potesse divenire più critica, l’ufficiale giudiziario ha deciso di riconvocare il legale dei proprietari, la famiglia sottosfratto e due delegati dell’ADL Cobas Emilia Romagna in un incontro che si è tenuto oggi alle ore 14.00 presso il Tribunale.
Lo sfratto è stato rinviato al 15 febbraio prossimo, giornata in cui è stata richiesta da parte del legale dei proprietari la consegna delle chiavi e minacciato l’intervento della forza pubblica.
Ma durante l’incontro di questo pomeriggio – oltre alla difficoltà di ottenere un rinvio più lungo che permettesse alla famiglia di avere la sicurezza di un altro appartamento in cui trasferirsi – ci ha mostrato il livello di barbarie che si gioca ogni giorno di più sulla pelle delle persone con disagio abitativo e difficoltà socio-economiche. Una barbarie che si nutre e sfrutta ogni vulnerabilità e difficoltà personale. Davanti ad una persona che ha scontato gran parte della pena che gli era stata inflitta in carcere ed è attualmente in carico ai Servizi sociali dentro un percorso di sconto alternativo della pena, che sta portando avanti con impegno e responsabilità, il legale dei proprietari ha utilizzato questa vulnerabilità, minacciando di segnarlo al Giudice e revocargli la pena alternativa, in caso di mancata liberazione dell’appartamento. Un fatto gravissimo che abbiamo scoperto essere un’infame pratica utilizzata di routine in particolare nei confronti di cittadini migranti sottosfratto.
Sempre in tema di vulnerabilità, emerge in tutta la sua gravità l’assenza da parte dei Servizi di una presa in carico seria della persona, complessiva di tutte le problematiche che quel soggetto si può trovare ad affrontare, tra cui uno sfratto per morosità. In questo caso, oltre ad un rimpallo vergognoso e una difficoltà palese di dialogo e costruzione di azioni sinergiche tra i Servizi coinvolti, l’unica soluzione abitativa proposta a questo nucleo famigliare è stato il pagamento delle prime tre rate di affitto, dopo presentazione di un nuovo contratto di affitto. Nulla di più rispetto a quanto annoverato nelle risposte miserevoli messe in campo dall’Assessorato alle politiche abitative per qualsiasi nucleo famigliare o singolo sotto sfratto.
La disumanità, l’autoritarismo che facendosi forte della legge produce diritti di serie A e diritti di serie B, le frontiere respingenti che si innalzano verso i soggetti più deboli connotano questo presente. Ma non ci rassegniamo a questo perché sono altre le città che vogliamo costruire e nelle quali vogliamo vivere. Anche per questo la lotta per il diritto all’abitare prosegue, perché non vi può essere sicurezza sociale e una vita degna senza che vi sia #UnaCasaPerTutti.
Seguiranno aggiornamenti sulle prossime iniziative!
#UnaCasaPerTutti #BastaSfratti
Sportello per il Diritto all’Abitare ADL Cobas E.R. – Campagna #UnaCasaPerTutti