Ieri si è svolto l’incontro online preparatorio e propedeutico alle video interviste per ultimare il percorso del Community Lab Casper 4 Abitanza. Abbiamo colto l’occasione per fare presente che una realtà come la nostra ha difficoltà a seguire un percorso spesso un po’ fumoso e di cui non abbiamo seguito la costruzione dell’intero processo.
Tuttavia abbiamo colto l’occasione di questi ultimi appuntamenti per fare il punto in particolare sul percorso partecipato Madi_Marecchia che ha attraversato tanti fasi e cambiamenti in questi ultimi 5 anni, percorso nel quale è stata centrale l’attivazione degli abitanti della casa.
Abbiamo ribadito durante l’incontro online, con gli altri attori istituzionali e non interessati, come sia necessario superare le categorie che spesso si utilizzano rispetto a queste esperienze. Attivist* e non volontar*, abitanti e non utenti, cittadini e cittadini e non meri residenti.
Così come ogni nostra azione deve produrre un cambiamento nel contesto sociale in cui avviene, dobbiamo continuare anche a mettere in discussione le false certezze che costellano questa società.
Nel nostro caso specifico, la prima delle “false certezze” da mettere in discussione è che i senzatetto siano una categoria sociale totalmente omogenea, i cui membri hanno tutti gli stessi bisogni e che quindi possono essere oggetto di interventi uniformi.
Essere senza fissa dimora è una condizione d’esistenza che può essere più o meno temporanea o permanente ed è vissuta in modo differente a seconda del contesto e della persona che la interpreta.
Le persone senza dimora non sono più simili tra loro di quanto lo siano quelle che una casa ce l’hanno! Mentre sono gli interventi che regolano l’esperienza di vita per strada che, presupponendo una certa uniformità di bisogni, concorrono ad appiattire le differenze.
Questo significa (anche rispetto al tema dell’Abitanza, della condivisione dei luoghi e della costruzione dello spazio pubblico) che prima di progettare qualunque intervento o gestione del “problema” dobbiamo rendere ai soggetti/alle soggettività interessate la loro individualità: per esempio sul tema della grave marginalità adulta e delle persone senza casa, partire dal presupposto che, dietro la categoria sociale dei “senzatetto”, si nascondono tante storie e progetti di vita quanto sono gli individui.
A breve nuovo aggiornamento sulle date delle riprese che tempo e Covid permettendo dovrebbero svolgersi sabato 20 Marzo.
UNA CASA PER TUTT*