Il male grida forte, il bene grida ancora più forte! Don Andrea Gallo
Ieri sera si è svolta l’assemblea contro lo sfratto di Casa Andrea Gallo (Don) per l’autonomia.
Una giornata all’insegna del diritto all’abitare quella di giovedì 27 Ottobre, iniziata prestissimo con la #colazioneantisfratto ovvero il blocco di uno sfratto (1 ogni 220 famiglie a Rimini) che colpisce un altro nucleo famigliare con una minore, vittima del sistema economico neoliberista.
A difendere lo sfratto di una famiglia italiana questa mattina c’erano rifugiati, homeless accolti a Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia e attivisti/e.
Hanno ragione i compagni e le compagne del Tpo serve un nuovo PATTO SOCIALE fra tutte le vittime de sistema neoliberista e la continua ricerca e pratica istituente di nuove forme di organizzazione sociale e politica, capace di abbattere la retorica politica dominante e cambiare lo stato di cose presenti, perché le nuove destre e il razzismo che si esprimono attraverso il Prima gli ItaGliani e si manifestano con le barricate razziste e della vergogna di Goro sono il preciso prodotto delle politiche di austerity e di stigma sui migranti iniziate tanto tempo fa.
Si pensi ad es. ai Regolamenti di polizia urbana delle nostre città e alla retorica del decoro/degrado, si pensi al cosiddetto contrasto all’abusivismo commerciale, così come alle vergognose dichiarazioni uscite oggi sulla stampa dell’Assessore Lisi in merito all’accoglienza dei rifugiati “ce li mandano a nostra insaputa, ora spalmiamoli“. Parole di una disumanizzazione folgorante che fanno il verso al commento politico di Renzi sulla vicenda della barricate razziste nel Delta del Po.
C’è sempre uno stigma nuovo da produrre sulle fasce sociali e categorie più vulnerabili, legittimato da un messaggio – vero e proprio mantra mediatico – dell’assedio, dell’invasione, della necessità di barattare diritti e dignità fra rassegnazione e frustrazione.per legittimare le politiche dell’emergenza (come quella per il diritto all’abitare o dell’accoglienza) e quelle di austerità e rigore.
Una competizione al ribasso sui diritti e della convivenza sociali.
E’ questo il campo che dobbiamo occupare, con le lotte, le pratiche, la militanza attiva, lì dove confine e barbarie si manifestano.
Don Gallo (Don Andrea Gallo) la chiamava la solidarietà liberatrice che nulla ha da spartire con la solidarietà caritatevole/assistenziale del avete sete vi do da bere, avete fame vi do da mangiare.
Ieri davanti a questa casa abbiamo dato vita ad un nuovo patto sociale fra le vittime del sistema neoliberista. Reso evidente un’ingiustizia, dato voce ad un’alternativa, terminata con la partecipatissima assemblea che ha visto come protagonisti anche gli e le abitanti di Casa Gallo.
Di seguito il video dell’assemblea diffuso in diretta dalla pagina ufficiale di Don Andrea Gallo.