Welcome back Casa Madiba Network!
Abituati ad una temporalità scandita dai bisogni e dalle necessità che attraversano gli Ultimi della nostra società e trovandoci in questi anni a fare i conti troppo spesso con dinamiche caratterizzate da cambiamenti e ribaltamenti repentini dei rapporti di forza e dei contesti che di volta in volta ci siamo trovati ad affrontare, non nascondiamo che la presa di coscienza di quanto accaduto e quanto conquistato con Casa Madiba Network non è stata del tutto immediata.
Vedere riconosciuti 14 anni di lotte in questa città per affermare la possibilità di un modello di relazioni, vita, sviluppo, socialità, politica differente e alternativo a quello neoliberista rappresenta un’importante vittoria per tutte le donne e gli uomini che ritengono di non poter separare la forma che vorrebbero per la propria città dallo stile di vita che desiderano o dal tipo di valori estetici che perseguono, facendo nostro il pensiero di David Harvey.
È una vittoria che indubbiamente attinge da un pezzo di storia importante scritto in questa città dai movimenti ma la cui realizzazione sarebbe stata impossibile senza la partecipazione attiva, la solidarietà, la passione, il protagonismo mostrato da pezzi di città coagulati intorno a quell’esperienza di rivendicazione di spazi per la costruzione di nuovi diritti quale è Casa Madiba Network.
Dalla risposta forte e determinata al sequestro di Casa Madiba e lo sgombero di Villa Florentina ed Eva – avvenuti il 20 maggio scorso, l’uno in successione all’altro, ad opera di Procura e Comune che hanno riportando una ventina di persone in strada – all’occupazione e riqualificazione del Villino Ricci, alle partecipatissime assemblee agostane della campagna #IstruttoriaPartecipata per costruire insieme, a partire dalle competenze e capacità individuali, il progetto collettivo per l’istruttoria pubblica comunale, pezzi importanti della città non hanno accettato mediazioni di fronte all’attacco agito da chi governa la nostra città alla dignità delle degli esseri umani.
Nessuno ci ha regalato nulla, abbiamo vinto perché capaci di produrre conflitto e verticalizzare ed estendere la lotta per questo spazio di vita.
Assolti i passaggi formali delle ultime settimane previsti dall’istruttoria pubblica per l’assegnazione degli spazi, lo scorso mercoledì 21 ottobre siamo così rientrati a Casa Madiba Network.
Nessuna interruzione, nessuna frattura dal 7 dicembre 2013, giorno in cui l’ex caserma dei vigili del fuoco è tornata ad essere un bene comune ed una ricchezza sociale per la città.
Nelle prossime settimane ci troveremo a mettere mano alla ristrutturazione degli spazi – quella vera – dopo che il patrimonio materiale e artistico pensato e costruito nell’anno e mezzo di vita dentro Casa Madiba è stato completamente distrutto da chi ha eseguito il sequestro dell’immobile. Sarà un passaggio altrettanto importante, per rendere gli spazi al più presto fruibili per i servizi/progetti che vogliamo sviluppare e che ci hanno portato a vincere l’istruttoria pubblica. Vogliamo farlo in maniera allargata e aperta, con la partecipazione e i contributi di tutte/i voi: vi invitiamo pertanto a seguire gli hashtag che saranno le nostre bussole nelle prossime settimane, #CantiereCasaMadiba e #RicostruiamolaInsieme e l’evento facebook.
A breve inoltre partirà anche la campagna di crowdfunding che abbiamo pensato per poter finanziare la realizzazione del progetto “Il Sole a Casa Madiba”, un impianto solare/termico e fotovoltaico che renderà la struttura autonoma dal punto di vista energetico e a zero impatto ambientale e che allo stesso tempo porterà risvolti positivi anche agli abitanti del quartiere stesso.
Oltre il possibile c’è l’incredibile:
spingi l’immagine oltre ogni limite!
No, non ti chiudere, non mi deludere,
spingi il pensiero oltre l’ecumene!
P.S.: Vi ricordiamo inoltre che Lunedì 7 DICEMBRE 2015 ci sarà il PARTY di riapertura di Casa Madiba in occasione del secondo anniversario dell’occupazione…. come sempre #InMadibaStyle!!
